- Giornata delle Vocazioni, “Chiamati a seminare la speranza”: la testimonianza di Suor Angelita Guerriero
- Papa Francesco alle contemplative: la vostra vocazione alimenta il fuoco che dona calore alla Chiesa
- “Statua, e maternità che rappresenta, segno di contraddizione da ‘lapidare'”
- Iran-Israele, Patton: “attacco rimette sul tappeto la questione palestinese che richiede una soluzione politica”
- Russia, il Wcc. condanna l’affermazione “guerra santa” in Ucraina. Richiesta di urgente incontro con il Patriarca Kirill
- S. Maddalena di Canossa: una contemplativa votata alla carità per i poveri e i piccoli abbandonati
Papa Francesco: sul volo di ritorno da Panama, per i migranti “cuore aperto per ricevere” ma anche “prudenza e realismo”. “Aiutare i Paesi di provenienza”
Articoli collegati
- Mykolaiv. Due ragazzi italiani in un rifugio: “condividono la vita di persone colpite dalla guerra”
- “L’Orgoglio dei Calafato”: presentazione del nuovo libro di Lucia Abbate, martedì 10 dicembre
- Festa di S. Antonio, celebrazioni nella chiesa di San Francesco all’Immacolata. 8° centenario del Santo a Messina
Per affrontare un “problema molto complesso” come quello delle migrazioni, “sul quale si deve parlare senza pregiudizi”, ci vuole “cuore aperto” e “memoria” del nostro passato, ha affermato il Papa nel corso della conferenza stampa sull’aereo di ritorno a Roma da Panama. Per ognuno di noi ci vuole “memoria” e “domandarsi se la mia patria è stata fatta da migranti” in modo da avere il cuore aperto per ricevere, accompagnare, far crescere e integrare”.
“Il governante deve usare la prudenza, perché la prudenza è la virtù di chi governa”, raccomanda il Papa: “È una equazione difficile”. “A me viene in mente l’esempio svedese – è l’esempio scelto da Francesco – che negli anni ‘70, con le dittature in America Latina ha ricevuto tanti immigrati, ma tutti sono stati integrati. E vedo anche che cosa fa Sant’Egidio, ad esempio: integra subito. Ma gli svedesi l’anno scorso hanno detto: fermatevi un po’ perché non riusciamo a finire il percorso di integrazione. E questa è la prudenza del governante. È un problema di carità, di amore, di solidarietà”.
“Le nazioni più generose nel ricevere sono state l’Italia e la Grecia e anche un po’ la Turchia”, ha riconosciuto il Papa: “La Grecia è stata generosissima e anche l’Italia, tanto. È vero che si deve pensare con realismo”. “Il modo di risolvere il problema delle migrazioni è aiutare i Paesi da dove vengono i migranti”, ha suggerito ancora Francesco: “Vengono per fame o per guerra. Investire dove c’è la fame, l’Europa è capace di farlo, e questo è un modo per aiutare a crescere quei Paesi. Ma sempre c’è quell’immaginario collettivo che abbiamo nell’inconscio: l’Africa va sfruttata!
Questo appartiene alla storia, e fa male! I migranti del Medio Oriente hanno trovato altre vie d’uscita. Il Libano è una meraviglia di generosità, ospita più di un milione di siriani. La Giordania, lo stesso. E fanno quello che possono, sperando di reintegrare. Anche la Turchia ha ricevuto qualcuno. E anche noi in Italia abbiamo accolto qualcuno”.
Redazione da Ag di I.