Origini e significato del toponimo Giostra, rione popolare di Messina, spiegati in un interessante articolo tratto da un lavoro di ricerca
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La nozione di identità, strettamente legata all’appartenenza culturale cui si riferisce, deve sempre essere intesa in relazione all’unicità della storia e dell’esperienza dell’individuo, o del gruppo, di cui si parla nel contesto sociale di attinenza, in un ambiente che sia ben delimitato e connotato. E’ infatti dal rapporto di interazione e conoscenza nei confronti dei propri simili e del territorio in cui si vive, che provengono i fattori adatti a sviluppare quel senso di adesione sociale che, diventando riflessivo, dà luogo all’identità collettiva. Conoscendo meglio passato e caratteristiche delle zone che compongono l’insieme di una città, ponendo particolare attenzione a quelle periferiche, si rende più idealmente compatta, salda e proficua l’immagine simbolica che una comunità costruisce di sé, e in cui i suoi membri si identificano.
Un valido contributo culturale in questo senso ce lo dà l’articolo seguente, con il quale l’autrice – già Professore Associato di Linguistica presso il “Dipartimento di Civiltà antiche e moderne” dell’Università degli Studi di Messina – ci fornisce il “gustoso” frutto di una sua dotta ricerca, che permette di entrare nelle pieghe nascoste di etimologie, significati e varie connessioni relativi ad un rinomato rione periferico: toponimo importante della composita e allargata identità localistica messinese.
“Con questo articolo mi occuperò del toponimo Giostra, rione di Messina, nome anche del “Torrente” e “Viale” della città. Il termine italiano giostra (giòsta), documentato dal XIV sec., nel Medioevo e nel Rinascimento indicava vari esercizi di abilità cavallereschi, in particolare un tipo di combattimento in cui due cavalieri cercavano di sbalzarsi di sella colpendosi con la lancia. In seguito ha indicato una struttura girevole attrezzata per bambini, con cavallini, seggiolini e vetture varie che girano a suon di musica; al plurale, le giostre, indicano più genericamente il complesso dei divertimenti che fanno parte di un Luna Park.
Il termine giostra proviene dal francese antico joste – in franc. moderno joute “gara, giostra”- dal latino iuxtāre “accostare l’un l’altro” da iuxta “vicino”. Il torrente Giostra nel corso dei secoli ebbe varie denominazioni: Calcidicus, San Rizzo, Badiazza, S. Maria La Valle, S. Maria Scala, Ritiro, S. Michele, della Grazia, S. Maria di Gesù, S. Francesco di Paola, S. Leone.
Il nominativo attuale del IX quartiere di Messina – che comprende anche la zona di Giostra – è ancora quello di San Leone, denominazione coniata in passato a indicare il borgo medesimo, chiamato S. Leo, in onore di Papa Leone II, nato pare proprio a Messina. pontefice per poco tempo, dal 17 agosto 682 al 3 luglio 683.
Samperi, nella sua Iconologia, narra: << S. Leone pontefice Secondo, di questo nome fù cittadino Messinese, come affermano molti Autori e ve n’è la tradizione & i vestigi antichissimi, impero che fuori della Città, verso la parte settentrionale discosta un miglio dalla Città, v’è un’antichissima Chiesa di San Leo, ch’a dato il nome ad un popolato Borgo, detto S. Leo, di più v’era una nobilissima famiglia de’ Papaleoni, descendenti di questo pontefice, le cui case erano, ove si fondò poi il Monasterio di Monte Vergine, anzi v’è fama, che l’antica fontana vicino alla Marina, detta Ponteleone, ò volgarmente Pozzoleone che sia stata delle Case di questo Pontefice>>.
L’usanza rinascimentale di praticare le “giostre” era diffusa in Sicilia e anche a Messina, dove, come si deduce dalle testimonianze scritte, non mancavano i cavalieri esperti in scontri individuali o collettivi che praticavano spettacoli d’armi in recinti circolari delle campagne nei dintorni della citttà. Nel volume “Il quartiere S. Leone di Messina” di Nino Principato, a proposito del Viale Giostra si riferisce: << dal Viale Regina Elena, salendo per il Viale Giostra, ha inizio l’omonima Contrada così denominata per i tornei cavallereschi, le Giostre, appunto, che qui si tennero sin dal XVI sec. Memorabile, fra tutte, fu la giostra del 10 settembre 1553 che si svolse con “armi di guerra” e per tre domeniche consecutive >>.(…)
Caio Domenico Gallo negli Annali della città di Messina, citando l’opera di Buonfiglio, parla di giostre, tornei e giuochi militari nella Messina del Cinquecento: Ricordiamo a Messina le attività militari dei “Cavalieri della Stella”: un ordine nobiliare, chiamato anche “Accademia”, istituito per ordine di re Filippo II nel 1596. I “Cavalieri”, detti della Stella <<per una stella gemmata che portavano in petto per divisa del loro ordine>>, addestravano cavalli, si esercitavano con le armi, promuovendo giostre e tornei, e partecipavano a imprese militari in difesa del territorio, come quelle contro i turchi, in seguito alla cui minaccia era stato costituito l’ordine, come appare negli stessi Annali: << quest’ordine militare fu dai Messinesi intrapreso e stabilito allora quando le continue minacce dell’Ottomano atterrivano la Sicilia, e l’Italia, facendosi con poderose armate vedere nei mari, e nel Canale di Sicilia>>.
Nel trattato del 1629 Il cavaliere di Antonino Ansalone, nobile messinese esperto nelle arti cavalleresche, la pratica dei tornei viene considerata un’antichissima tradizione dell’Isola:
<< Il torneo a cavallo, d’onde derivi, lo descrive Virgilio, quando Enea trovandosi in Sicilia, dopo fatti quattro giuochi in onore dell’esequie del padre, impose ad Ascanio, che co’ giovanetti dell’età sua facesse il quinto … E perché il giuoco consiste principalmente in saper spignere e fermare a tempo il cauallo: in andare e venire di repulone, con la spada in mano, & in voltare con destrezza su la destra, per potere togliere il vantaggio della mano con sollecitudine all’auuersario>>. (…)
La denominazione di Giostra fu dunque data al Rione e alla Fiumara messinese in ricordo delle antiche giostre, ma può essere anche sorta dall’omonimo cognome. Non è da escludere infatti che il toponimo facesse riferimento a una famiglia di cognome Giostra o Giustra – sempre collegato ai tornei – che abitava o possedeva delle case o delle proprietà in quella zona Ed è proprio questa variante in –u- che può fare luce sulla forma più antica e popolare del nome, Giustra, poi italianizzato in Giostra. Ggiuxt¥a, nella sua forma popolare, è entrata a far parte integrante del lessico siciliano come appellativo, in senso soprattutto dispregiativo: ggioṣṭ¥otu ( “abitante del rione di Giostra”) (…).
Lo studio dei toponimi deve essere condotto, oltre che sulla base delle testimonianze storiche, anche su quella delle indagini dialettologiche, attraverso il confronto fra la forma ufficiale dei nomi, spesso italianizzati e alterati dai cartografi, e la corrispondente voce dialettale, che molto spesso si rivela più fedele al significato originario”.
Lucia Abbate