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EUSTOCHIA SMERALDA – ”Una santa premurosa e comunicativa”
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Sono tanti i benefici soprannaturali propiziati in tanti anni dall’intervento della grande mistica francescana, Eustochia Smeralda, che si compiace anche di segnalarli mediante profumo di incenso, di rose, o di altri fiori, oppure con apparizioni in sogno o visioni – così come è accaduto nella vicenda sotto riportata – e in altri modi sorprendenti. Riteniamo interessante, oltre che edificante, riferire di volta in volta qualcuna di queste testimonianze di grazie ottenute da messinesi e non, raccolte dalle clarisse di Montevergine.
Una di tali attestazioni, raccontata da una devota che afferma di aver ricevuto una doppia grazia dalla nostra Santa prima della sua canonizzazione, è la seguente. Ella così riferisce: “Sono Enza Cacopardo. Già una volta mio padre era stato oggetto di un evento quasi miracoloso. Affetto da una gravissima malattia al polmone destro, non si era ottenuto l’esito desiderato neanche con un intervento chirurgico e con altri rimedi di cui disponeva la scienza medica. Era guarito invece in seguito alle mie preghiere rivolte alla Beata Eustochia, e alla mia promessa di entrare a far parte della Sua Associazione. Inizialmente partecipai alle riunioni di preghiera ma poi con indolenza me ne allontanai.
In seguito mio padre ebbe una ricaduta. Questa volta senza speranza di guarigione. Una notte, non posso asserire se fu un sogno o una visione, ma certamente vidi una monaca, che altro non poteva essere che la nostra Beata, che vegliava al capezzale del mio povero padre. Umiliata, mi ricordai del mio mancato voto e, pentita, mi rivolsi ad Eustochia con le preghiere più fervide, assicurando che non avrei più commesso il precedente errore. Il male frattanto condusse mio padre in fin di vita e i medici affermavano che solo un miracolo avrebbe potuto salvarlo. Ed è stato proprio così. Mio padre guarì tra lo stupore di tutti. Infatti ancora ora non trovo parole per esprimere l’illimitata riconoscenza verso la nostra Beata per la sua tenera attenzione ai nostri bisogni”.
A.M.