Ricordando suor Chiara Ausilia, sulle ali della poesia che si fa preghiera

Redazione1
di Redazione1 Febbraio 20, 2022 19:03

Ricordando suor Chiara Ausilia, sulle ali della poesia che si fa preghiera

I fedeli che frequentano la chiesa di Santa Eustochia, situata accanto al secolare monastero di Montevergine, non possono non sentir riaffiorare spesso un ricordo affettuoso, e venato di mestizia, rimasto impresso nella memoria di tutti: quello della cara suor Chiara Ausilia scomparsa prematuramente nell’agosto scorso in modo improvviso e silenzioso.

Un ricordo che è rimasto vivo nel cuore e nella mente delle consorelle, con cui ha condiviso per tanti anni il percorso di contemplazione e preghiera per la salvezza del mondo nella comunità claustrale, dove la clarissa ha lasciato un grande vuoto e un richiamo di persistente affettuosità e tristezza.

Ma la sua figura gioiosa, dal sorriso luminoso e accogliente, rimane memoria perenne anche in tutti coloro che l’hanno conosciuta e apprezzata, per l’immancabile disponibilità amorevole con cui offriva il suo sostegno a chiunque glielo chiedesse. Un’immagine che possiamo ben definire fonte di rasserenamento e di gioia, dispensatrice di sollecitudine e solidarietà fraterna per tutti, che fa sentire molto la mancanza di una persona così cara.

Suor Ausilia – dai ricordi di chi la conosceva profondamente – “Come S. Francesco ha amato tutte le creature e in modo speciale gli animali. Su tutti riversava tenerezza, sopportava con spirito instancabile tutte le fatiche piccole e grandi, senza rinunciare alla preghiera che non tralasciava anche con il sacrificio del riposo”.

“Al Padre delle misericordie rendiamo lode, onore e gloria per il dono di questa nostra sorella suor Chiara Ausilia, figlia davvero degna della Madre S. Chiara e insieme a loro diciamo ‘Benedetto Signore che mi hai creata’”.

“Come per tutte le persone generose – è il pensiero di chi le era vicino – abbiamo compreso la grandezza della sua anima soprattutto adesso che il buon Dio l’ha chiamata a sé, lasciando un vuoto in ogni angolo del monastero. Dove ha vissuto i suoi 58 anni con fecondità spirituale nella semplicità dei piccoli”. Anni che hanno avuto un lungo periodo in cui suor Ausilia è stata afflitta  da grande sofferenza, vissuta cristianamente con eroica sopportazione. Un’esperienza particolarmente dolorosa che, crediamo, meriterebbe di essere approfondita per certi aspetti edificanti, ma non solo, che l’hanno caratterizzata, e quindi valutata adeguatamente mediante il metro che misura il grado dei meriti di santità.

Suor Chiara Ausilia, da anima sensibile qual era, sentiva fortemente i sentimenti di altruismo e tenerezza, con l’’ardente anelito di raggiungere l’unione perfetta e perenne col suo Signore Gesù. Una forte aspirazione che esprimeva mediante versi poetici vibranti di amore sconfinato.

Dalle sue poesie, vere e proprie preghiere dense di offerta totale, attraverso cui vengono esternati contenuti di intensa spiritualità, emergono struggenti desideri di unione col Dio della pace, dell’amore e della libertà. Come nel componimento lirico che riportiamo in calce, in cui la clarissa chiede al suo Signore “ali per volare lontano”, per poterlo raggiungere, essere salvata, rinascere, e con Lui essere libera davvero totalmente. Poesie che meritavano di essere raccolte in un libro; così come è stato fatto per volontà della Abbadessa, Madre Maria Agnese Pavone, che insieme alle consorelle, ha inteso farne una pubblicazione, dal titolo “Canti di Clarissa – sulle ali della poesia”, che ho avuto l’onore e il piacere di curare.

Ora, nel pubblicare questa poesia, che ha configurazione di fervente preghiera, ci piace pensare, con gioia, la cara Ausilia, immaginandola proprio secondo il suo vivo desiderio: finalmente libera e felice.

 Anastasio Majolino

LIBERTÀ

Signore dammi ali per volare lontano,

lontano da ogni schiavitù,

lontano da me stessa,

dalle mie ansie, pensieri, tristezze.

Ali di libertà, ali di speranza.

Voglio rinascere

e tu solo puoi salvarmi.

Spezza i lacci che mi legano

anche se d’acciaio,

perché possa correre senza paura

incontro alla vita.

Quando ti avrò trovato,

solo allora sarò libera davvero.

Correrò, correrò

e la mia esistenza scorrerà felice

e il mio cuore canterà le tue meraviglie:

di bontà, di dolcezza, di pazienza, di fedeltà.

Libertà e vita si abbracciano insieme

nel vincolo di amore,

chi è libero vive davvero

non sciupa il tempo che gli è dato.

Anche chiuso in una prigione

spazierebbe in orizzonti di luce,

spalancherebbe il cuore alla gioia,

godrebbe della bellezza,

del silenzio che creano armonia.

Sinfonia di note e polifonia di voci

nel creato

celebrano le meraviglie del Signore

che fa nuove tutte le cose.

Libertà di credere, di amare, di gioire,

di ridere.

Libertà di parlare, di piangere, di soffrire,

di sbagliare.

Libertà: anelito di ogni creatura ferita dal peccato,

epifania di risurrezione, sete di verità.

Libertà: salvezza pregustata

che inonda di pace un cuore che ama.

 

Redazione1
di Redazione1 Febbraio 20, 2022 19:03

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