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Incontro di Breslavia. Francesco ai giovani di Taizé: “Radicati nella fede andate verso gli altri e le sfide della società”
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Per il tradizionale Incontro europeo dei giovani, il 42°, che come ogni anno si apre il 28 dicembre, e si conclude il 1 gennaio, il cui tema questa volta è “Sempre in cammino, mai sradicati”, la comunità di Taizé ha scelto come sede Breslavia. Al grande raduno sono attesi 15mila ragazzi e ragazze provenienti da tutta Europa. Dopo i polacchi, gli ucraini sono il numero più numeroso. Appartenenti a tutte le Chiese cristiane, saranno presenti in Polonia anche gruppi dal Libano e dal Giappone.
Le parrocchie della città hanno lavorato molto per accogliere i giovani molti dei quali saranno ospiti in famiglia e presso persone anziane, che hanno deciso di aprire le porte della loro casa in nome di una grande ospitalità. Li attenderà in questi giorni un programma che alterna momenti di preghiera, meditazione e laboratori tematici.
Nel messaggio del Papa, inviato dal segretario di Stato Vaticano, card. Pietro Parolin, Francesco – facendo riferimento al tema dell’incontro – ricorda quanto scritto ai giovani nella Esortazione apostolica post sinodale Christus vivit: “Le radici non sono ancore che ci legano ad altre epoche e ci impediscono di incarnarci nel mondo attuale per far nascere qualcosa di nuovo. Sono, al contrario, un punto di radicamento che ci consente di crescere e di rispondere alle nuove sfide”. “Cercando con molti altri – scrive quindi il Papa – scoprirete che c’è molta gioia nel mettersi in cammino, a volte – come Abramo – senza conoscere la destinazione in anticipo.
Siate sempre pronti per i nuovi inizi, per testimoniare il Vangelo ed essere pienamente presenti a coloro che vi circondano, specialmente ai più poveri e i più svantaggiati. Non aspettate fino a domani per collaborare alla trasformazione del mondo con la vostra energia, la vostra audacia e la vostra creatività… Voi siete l’adesso di Dio, che vi vuole fecondi”.
Il cardinale Parolin assicura che Papa Francesco accompagna con la sua preghiera i giovani riuniti a Breslavia e li incoraggia ad approfondire, a contatto con i cristiani in Polonia, il tema scelto. E aggiunge: “La Polonia è un paese che affonda le sue radici nella fede. Sono queste radici che hanno permesso a queste persone di resistere alle grandi prove, quando la speranza è stata infranta. Lo scoprirete: c’è molto da imparare da coloro
che sono rimasti fedeli a Cristo quando la tentazione era di cedere per allentare. Questi cristiani hanno osato credere in un altro futuro”.
Hanno inviato messaggi anche il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, il Patriarca di Mosca Kirill, l’arcivescovo anglicano di York e primare di Inghilterra, John Sentamu, il segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese, Rev. Olav Fykse-Tveit, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e per la prima volta la neo presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Redazione da Ag. di I.