- Funerali di Papa Francesco: in piazza 250mila persone, al passaggio del corteo funebre un unico lungo applauso
- I giovani di Azione cattolica: così vegliamo il corpo di Papa Francesco nella Basilica Vaticana
- Testamento, Papa Francesco: “ho offerto l’ultima parte della mia vita per la pace nel mondo”
- La morte del papa ci lascia il patrimonio di un prezioso “magistero dei gesti”: accoglienza verso i poveri, gli ultimi, e un’umanità universale
- Papa Francesco: “Facciamo germogliare la speranza della Pasqua nella nostra vita e nel mondo!”
- Venerdì Santo. Pasolini: “la Croce, misterioso trionfo di Dio”
Festa della Madonna nera del Tindari, Patti, 7 e 8 settembre 2017
Articoli collegati
Nei giorni 7 e 8 Settembre 2017 si festeggia a Tindari (Me) la Patrona della località archeologica facente parte del comune di Patti: la Madonna del Tindari.
Giovedi 7 Settembre il simulacro della Madonna verrà portato in processione fino al Santuario.
Venerdi 8 Settembre, alle ore 11, nel Santuario del Tindari, la Solenne Celebrazione Eucaristica;
– Ore 22:30 Spettacolo pirotecnico
– Ore 23:00 Veglia Mariana
– Ore 24:00 Celebrazione eucaristica
L’origine del culto alla Madonna del Tindari, risalendo a tempi molto remoti, non ha notizie storiche ben definite e accertate. Esiste però una accettabile pia tradizione secondo cui l’origine della devozione alla Madonna Bruna sembra risalire al periodo della persecuzione iconoclasta, probabilmente verso la fine del secolo VIII o nei primi decenni del secolo IX.
Secondo questa tradizione, una nave di ritorno dall’Oriente, trasportava, fra le altre cose, nascosta nella stiva, una statua della Madonna perché fosse sottratta alla persecuzione iconoclasta. Mentre la nave solcava le acque del Tirreno, a causa di una forte tempesta, fu costretta a rifugiarsi nella baia del Tindari, oggi chiamata Marinello. Cessata la bufera, il tentativo di fare ripartire la nave non ebbe alcun esito fino a quando, tra le altre cose, fu scaricata la cassa contenente il simulacro della Vergine.
Solo allora la nave poté muoversi e riprendere la sua navigazione. Partita la nave che aveva lasciato il carico, i marinai della baia di Tindari si diedero subito da fare per tirare in secco la cassa galleggiante sulla distesa del mare. Fu aperta la cassa e, con grande stupore e soddisfazione di tutti, in essa fu trovata il prezioso simulacro della Vergine Maria.
Si decise, allora, di trasportare la statua nel luogo più alto, del Tindari, dove già da tempo esisteva una fiorente comunità cristiana. Sul colle del Tindari, santificato dalla presenza della Madonna, nacque così il Santuario dedicato a Maria Santissima.
Si ignora l’autore del simulacro, né è possibile definire l’epoca in cui fu scolpito. Considerando lo stile e tenendo conto che la Madonna tiene tra le braccia il divin Bambino, si potrebbe concludere che esso rimonti ad un’epoca posteriore al Concilio di Efeso in cui fu definita la divina maternità di Maria; quindi probabilmente la statua è stata scolpita in Oriente tra il quinto e il sesto secolo.
La Madonna è rappresentata seduta, mentre regge in grembo il Figlio divino, che tiene la destra sollevata, benedicente. Ella inoltre porta in capo una corona di tipo orientale, una specie di turbante, ricavato nello stesso legno, decorato con leggeri arabeschi dorati.
Da allora, migliaia e migliaia di fedeli si sono avvicendati in questo santo luogo, dedicato alla Vergine Maria, per manifestare grande venerazione e affidare con fiducia alla Madre celeste le loro preghiere.
Readazione