S. Teresa di Lisieux, la mistica carmelitana e la “pioggia di rose e miracoli”

Redazione1
di Redazione1 Ottobre 23, 2023 00:45

S. Teresa di Lisieux, la mistica carmelitana e la “pioggia di rose e miracoli”

In tempi già tanto difficili, in cui imperversano anche due terribili guerre, in Ucraina e in Medio Oriente, che mietono molte vittime militari e soprattutto civili, con forme di distruzioni e uccisioni indiscriminate aggravate da orrende atrocità, in molti, all’angoscia che ne consegue, non può non associarsi il bisogno di far ricorso all’aiuto soprannaturale. Di fronte a condizioni drammatiche che appaiono senza rimedio, per i cristiani diventa spontaneo rivolgersi all’’aiuto dei santi, “che incarnano l’amore di Cristo nella loro esperienza di fede per poi donarlo agli uomini”.

Tra le anime sante che hanno promesso di intervenire presso Dio in aiuto di chi ne fa richiesta, emerge la figura eccezionale di Teresa di Lisieux, detta anche Teresa del Bambin Gesù, richiamata anche dalla ricorrenza della sua Solennità liturgica avvenuta il primo di questo mese. Una santa che attraverso la sua vita e i suoi scritti “ha risvegliato una nuova comprensione di Dio come Amore e come Padre che aiuta chi lo invoca”.

Teresa è stata capace di tradurre il mistero dell’Amore misericordioso in un messaggio elementare, capace d’illuminare la vita anche delle persone più semplici.  Attraverso i suoi scritti continua anche oggi a fornire solido e sicuro sostegno spirituale per quanti sentono bisogno dell’Aiuto Divino.

Quando si parla di devozione a Santa Teresina del Bambino Gesù – il suo nome originario era Teresa Martin – si abbracciano tante preghiere, tante ritualità, tante espressioni. Santa Teresina è conosciuta in tutto il mondo innanzitutto come la “patrona delle missioni” (e pensare che non uscì mai dal monastero di Lisieux) e come “patrona di Francia”, insieme a Giovanna d’Arco. Ma non solo.

Santa Teresina è conosciuta anche come la “Santa delle rose”, “la santa dei paradossi”, così piccola, ma tanto grande. E’ anche ricordata la “protettrice dei malati di AIDS”, e anche colei che offre conforto per chi soffre di depressione e angoscia.

La sua dottrina spirituale e morale è tutta concentrata nell’adesione totale a Cristo, nell’abbandono ad un Amore senza riserve, da attualizzare nella quotidianità e nell’impegno radicale a perseguire la volontà di Dio. Per questo è riconosciuta come straordinaria maestra di vita spirituale di tutti i tempi.

Pe la straordinaria semplicità ed efficacia del suo modo di porsi nel rapporto con la Divinità fu proclamata dottore della Chiesa nel 1997, terza donna, a quella data, a ricevere tale titolo dopo Caterina da Siena e Teresa d’Avila. Il postulato di Teresa comincia con la sua entrata al Carmelo il 9 aprile 1888, auspicata dalle suore del monastero di Liseaux. La piccolezza di Teresa, i suoi limiti – aveva un carattere timido e molto mite – divengono per lei motivo di gioia e speranza. Proprio perché è nei suoi limiti che si va ad esercitare “l’amore misericordioso di Dio per lei”.

Nei suoi manoscritti Teresa dà a questa intuizione teologica il nome di “piccola via”, e a partire dal febbraio 1895 inizia a firmare regolarmente le sue lettere associando la parola “piccolissima” prima del suo nome. La “piccola via”, divenne la sua filosofia di vita basata sui piccoli gesti quotidiani. E che tutti possono imitare.

Le principali pratiche di devozione hanno come riferimento le definizioni da lei stessa pronunciate poco prima della sua morte, nel 1897. Da queste parole sono nate molte pratiche di devozione popolare. “Non piangete. Io vi sarò più utile dopo la mia morte e vi aiuterò più efficacemente di quando ero in vita. Passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra. Vedrete che cascata di rose farò piovere su di voi!”, disse Santa Teresina. Tutto ciò si rispecchia nella famosa “novena delle Rose” di Santa Teresa di Lisieux. Una pioggia di rose e una pioggia di miracoli.

La novena delle rose. La pratica devozionale delle rose di Santa Teresina nasce con il gesuita padre Putigan. Il 3 dicembre del 1925 chiese una grazia per intercessione della santa amata in tutto il mondo. Come pegno della richiesta ebbe in dono una rosa attesa come segno della benevolenza della carmelitana. La rosa è il fiore che rappresenta le grazie che Teresa vuole, per intercessione presso il Padre, donare al mondo e a quanti si affidano alla sua protezione ed amore. Dopo poco tempo – così si tramanda – arrivò infatti per il gesuita l’importante grazia.

Al miracolo, documentato storicamente, ne seguirono altri. Fu da allora che il gesuita decise di diffondere la preghiera per testimoniare la mitezza della santa nella vita degli uomini di tutti i tempi. I devoti della mistica di Lisieux la praticano dal 9 al 17 del mese.

 

 

 

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