Ucraina, il Papa: appello per “Un Paese martoriato”. “Niente compromessi con il male”.

Redazione1
di Redazione1 Marzo 7, 2022 22:57

Ucraina, il Papa: appello per “Un Paese martoriato”. “Niente compromessi con il male”.

E’ una affermazione ferma e chiara quella che Papa Francesco esprime, per la prima volta, su quanto accade in Ucraina. Una denuncia appello con cui precisa i termini secondo i quali va definita realisticamente la situazione catastrofica che questo Paese sta subendo. “In Ucraina – afferma Francesco – scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria. Le vittime sono sempre più numerose, così come le persone in fuga, specialmente mamme e bambini”.

Aggiunge inoltre che “in quel Paese martoriato cresce drammaticamente di ora in ora la necessità di assistenza umanitaria”, e per questo venga assicurato il passaggio dei soccorsi nelle zone assediate.

Il Pontefice poi ringrazia anche tutti coloro che “stanno accogliendo i profughi, e soprattutto imploro che cessino gli attacchi armati e prevalga il negoziato e prevalga il buon senso e si torni a rispettare il diritto internazionale”.

Quindi Bergoglio, in quella che sembra una risposta alla legge russa che punisce fino a 15 giorni con l’arresto chi riporta notizie in maniera diversa sulla guerra, ringrazia “le giornaliste e i giornalisti che per garantire l’informazione mettono a rischio la propria vita”, facendo in modo che siamo “vicini alla popolazione”, ma anche che perchè possiamo valutare “la crudeltà di una guerra”.

La Santa Sede è disposta a fare di tutto, conclude Francesco, per mettersi a servizio di questa pace. Questi giorni sono andati in Ucraina due cardinali per servire il popolo e per aiutare. Il Cardinale Krajewski, per portare aiuto ai bisognosi, e il Cardinale Czerny, è la presenza non solo del Papa ma di tutto il popolo cristiano che vuole dire: ‘La guerra è una pazzia, fermatevi per favore, guardate questa crudeltà’.”

Parole che segnano un cambio di passo nella diplomazia della Santa Sede. Prima dell’Angelus di ieri, commentando il Vangelo del giorno, Papa Francesco aveva chiesto di non fare “compromessi con il male”, di non dialogare con le tentazioni, ma piuttosto di rispondere alle tentazioni con la Parola di Dio. Come fa Gesù, che in questo modo ci insegna a “non approfittare, di non usare Dio, gli altri e le cose per sé stessi, di non sfruttare la propria posizione per acquisire privilegi”, perché “la felicità e la libertà vera non stanno nel possedere, ma nel condividere, non nell’approfittare degli altri, ma nell’amarli; non nell’ossessione del potere ma nella gioia del servizio”.

Riassume così il Vangelo del Giorno, Papa Francesco, nella seconda domenica funestata dai venti di guerra nel cuore dell’Europa. È la prima domenica di Quaresima, e il Vangelo è quello delle tentazioni del diavolo a Gesù nel deserto, che – spiega Papa Francesco – “simboleggia la lotta contro le seduzioni del male, per imparare a scegliere la vera libertà”. E infatti, Gesù “vive l’esperienza del deserto appena prima di iniziare la sua missione pubblica. È proprio attraverso quella lotta spirituale che Egli afferma decisamente quale genere di Messia intende essere”. Aggiunge il Papa: “Io dirò che questa è proprio la dichiarazione dell’identità messianica di Gesù”.

Papa Francesco nota che il diavolo per due volte propone a Gesù di sfruttare la sua posizione di Figlio di Dio, per soddisfare i beni materiali, per accrescere il potere, per avere da Dio un segno prodigioso. Si tratta, dice il Papa, di “una proposta seducente, ma porta alla schiavitù del cuore: rende ossessionati dalla brama di avere, riduce tutto al possesso delle cose, del potere, della fama”.

Sta qui “il nucleo delle tentazioni, il veleno delle passioni” in cui si radica il male e a cui Gesù risponde “in modo vincente”, con l’uso della Parola di Dio. “Fratelli e sorelle – esorta Papa Francesco – queste tentazioni accompagnano anche noi nel cammino della vita. Dobbiamo vigilare, perché spesso si presentano sotto un’apparente forma di bene”.

Il diavolo, aggiunge il Papa, fa lo stesso con noi, presentandosi con “occhi dolci”, “viso angelico”, travestito di “motivazioni sacre, apparentemente religiose”, ma “se cediamo alle sue lusinghe finisce che giustifichiamo la nostra falsità”, come quando diciamo di aver fatto “affari strani” ma per aiutare i poveri, di “approfittare” del proprio ruolo a fin di bene, o di “cedere agli istinti”, ma senza far male a nessuno. E ammonisce: “Per favore: con il male, niente compromessi!” Papa Francesco ammonisce: “Per favore: con il male, niente compromessi!”

In fine, Papa Francesco esorta affinché la Quaresima sia anche tempo di “deserto”, durante il quale prendersi spazi “di silenzio e preghiera”, per “fare chiarezza interiore” davanti alla Parola di Dio, in modo che “abbia luogo in noi una benefica lotta contro il male che ci rende schiavi, una lotta per la libertà”.

 

 

 

Redazione da a. di inf.

 

 

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