Sacro Cuore di Gesù: memoria dell’amore misericordioso di Dio per ciascuno di noi

Redazione1
di Redazione1 Giugno 8, 2024 23:49

Sacro Cuore di Gesù: memoria dell’amore misericordioso di Dio per ciascuno di noi

La solennità del Sacro Cuore riporta al centro della liturgia il Cuore del Figlio di Dio, vero Dio e vero uomo, capace, in virtù dell’Incarnazione, di vivere pienamente tutte le dimensioni emotive, degli affetti e dei sentimenti propri della natura umana. Il Cuore di Gesù si presenta a noi come il cuore di un Dio che è capace di amare, di commuoversi profondamente per l’uomo, di sentire l’emozionalità dell’amore.

Al centro del mistero del mondo c’è Gesù Cristo. Al centro del mistero di Gesù Cristo c’è la sua morte che si schiude nella Risurrezione. Al centro del mistero della sua morte c’è il suo amore, e l’amore di Gesù trova dimora nel suo Cuore. La celebrazione della solennità del Sacro Cuore, dunque, conduce all’essenza del cristianesimo: la persona di Gesù, Figlio di Dio e Salvatore del mondo, svelato fin nel mistero più intimo del suo essere, fino alle profondità da cui scaturiscono tutte le sue parole e le sue azioni, il suo amore filiale e fraterno fino alla morte.

Amore considerato non in qualche mistero particolare della sua vita, ma nella sua caratteristica fondamentale, che lo definisce nel suo essere divino, perché Dio è carità, e lo caratterizza in tutte le manifestazioni della sua vita terrena, dall’Incarnazione all’Eucaristia, dalla Croce alla Gloria. Se Dio vuole darsi a noi in Gesù come amore e sotto il simbolo del suo Cuore, ne segue che dobbiamo corrispondere all’amore, amando. L’atto specifico della devozione al Sacro Cuore è l’amore della creatura umana che si sforza di contraccambiare l’amore del Verbo Incarnato. Per questo la liturgia della solennità del Sacro Cuore è interamente pervasa dall’invito e dal richiamo ad amare.

La diffusione del culto al Cuore di Gesù trova il suo culmine, probabilmente, con Santa Margherita Maria Alacoque. Ella ebbe per 17 anni apparizioni di Gesù che le domandava appunto una particolare devozione al Suo Cuore. Descrivendo una visione racconta: <<Mi disse: Il mio divin cuore è tanto appassionato d’amore per gli uomini e per te in particolare, che non potendo più contenere in sé stesso le fiamme del suo ardente Amore, sente il bisogno di diffonderle per mezzo tuo e di manifestarsi agli uomini per arricchirli dei preziosi tesori che ti scoprirò, e che contengono le grazie in ordine alla santità e alla salvezza necessarie per salvarli dal precipizio della perdizione>>.

Gesù le chiede l’istituzione di una festa per onorare il Suo Cuore e per riparare, attraverso la preghiera, le offese da Lui ricevute. La festa è resa obbligatoria per tutta la Chiesa a partire dal 1856 con Pio IX. Nel 1995, san Giovanni Paolo II istituì in questo stesso giorno la Giornata mondiale di preghiera per la santificazione del clero, affinché Il sacerdozio sia custodito nelle mani di Gesù, anzi nel suo cuore, per poterlo aprire a tutti.

Nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, dunque, la Chiesa ci concede e predispone ad una meditazione su questo mistero, il mistero del Cuore di Dio che si commuove e riversa tutto il suo Amore sull’umanità: il Cuore di Dio palpita di compassione e di misericordia! Il Suo è un amore misterioso e insondabile: nel Cuore di Gesù risiede un’incommensurabile passione di Dio per l’uomo, che non si arrende dinanzi all’ingratitudine e nemmeno davanti al rifiuto, alle offese e alle indifferenze che riceve. Anzi, con infinita misericordia, il Suo Cuore è sceso nel mondo per sconfiggere il male e la morte e restituirci dignità di figli, a noi succubi del peccato.

Infatti, quando dice a Faustina Kowalska «il Mio Cuore è la Misericordia stessa», Gesù afferma che per invocare la Sua Misericordia occorre tenere fissi gli occhi sul Suo Cuore e confidare in Lui; dunque  tributare un culto al Suo Cuore, significa, per ciò stesso, attingere alla Sua Misericordia.

La festa del Sacro Cuore ci invita, dunque, a riflettere sulla concretezza dell’Amore Divino; la vita di Gesù, la sua incarnazione e le sue opere hanno dato e danno tuttora un segno tangibile dell’Amore di Dio in mezzo a noi e per noi; Gesù incontra gli uomini con amore nell’amore, si è preso e si prende cura di loro, li stringe al Suo Cuore.

Pio XI affermò che la devozione al Sacro Cuore è la sintesi di tutto il cristianesimo; Pio XII aggiunse che, siccome il cristianesimo è religione dell’amore, il culto del Sacro Cuore deve essere considerato come la professione più perfetta della religione cristiana.

 

 

 

Redazione da ss. di inf.

 

 

 

 

 

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