Mykolaiv, padre Taras: “È una guerra di fuoco e fumo nero nella città. Aiutateci a fermare i Russi”

Redazione1
di Redazione1 Giugno 24, 2022 23:14

Mykolaiv, padre Taras: “È una guerra di fuoco e fumo nero nella città. Aiutateci a fermare i Russi”

Dalle notizie che giungono dall’Ucraina del sud, l’intensità dei bombardamenti è aumentata in modo significativo. Le truppe russe stanno sparando contro le infrastrutture civili e portuali per causare il maggior danno possibile all’economia e ai civili dell’Ucraina. Dalla regione di Mykolaiv giunge la voce accorata di un parroco: racconta al Sir che la città è stata colpita da 7 missili russi: “Siamo stati svegliati da esplosioni terribili. Non abbiamo informazioni precise per quanto riguarda le vittime.

“In questo momento sentiamo l’odore del fuoco e si vedono le conseguenze degli attacchi con distruzioni e fumo nero in città”. Anche qui, la Chiesa è rimasta aperta a tutti. Non ha abbandonato la sua gente, svolge le celebrazioni e gestisce un centro animato e sostenuto da volontari dove vengono distribuiti gli aiuti umanitari alla popolazione.

È una guerra di fuoco e fumo. L’obiettivo dei russi è bruciare e distruggere tutto.  Non abbiamo informazioni precise per quanto riguarda le vittime. In questo momento sentiamo l’odore del fuoco e si vedono le conseguenze degli attacchi con distruzioni e fumo nero in città.

Abbiamo saputo poi che la Russia ha lanciato sette missili su Mykolaiv ed uno ha colpito e distrutto anche una infrastruttura civile importante”. È la voce di padre Taras Pavlius a parlare da Mykolaiv e raccontare cosa sta succedendo in una delle regioni in queste ore più calde del fronte. Padre Taras è parroco della parrocchia “Protezione della Vergine di Maria” a Mykolaiv ed è anche parroco della chiesa della Santissima Trinità che si trova nel villaggio di Shevchenkove.

“Non posso dire precisamente dove sono per motivi di sicurezza”, dice quasi scusandosi, “però dall’inizio della guerra fino ad oggi mi trovo dentro nella città, continuando a svolgere il mio ministero pastorale ma anche il servizio sociale tramite la Caritas. La Chiesa è rimasta, è aperta a tutti. Non ha abbandonato la sua gente, svolge le celebrazioni e gestisce un centro animato e sostenuto da volontari dove vengono distribuiti gli aiuti umanitari alla popolazione.

Molti mi chiedono perché non siamo andati via. A volte è difficile rispondere. Però io sono qui per servire la gente, per aiutare i nostri soldati. Chi se non noi può farlo?”.

L’emergenza più critica – fin dall’inizio – è stata ed è tuttora la mancanza di accesso ad acqua pulita. Il parroco racconta che la rete idrica della città è stata bombardata e distrutta dai russi.

Per più di un mese e mezzo, l’acqua veniva portata in città dai volontari. Si trattava però di rifornimenti scarsi. Hanno provato allora a ripristinare la rete idrica prendendo l’acqua da un altro fiume, ma essendo vicino al mare, l’acqua che circola nella rete idrica cittadina, è salata e viene utilizzata solo per pulire o cucinare. L’acqua potabile viene quindi portata ancora dai volontari. Il cibo invece c’è. I negozi sono aperti, “Ma la gente non ha soldi per comprarlo”, dice padre Taras. “Qui, hanno perso tutti il lavoro. Per questo vengono nei centri per ricevere scorte, grazie agli aiuti umanitari”.

Mykolaiv combatte e resiste, racconta il parroco, “e i nostri soldati, pian piano, si stanno dirigendo anche verso Kherson che è occupata”. La battaglia è in corso e l’artiglieria russa riesce qualche volta a raggiungere la città di Mykolaiv, però grazie al coraggio delle forze militari ucraine, la città regge e sta liberando la provincia, obbligando i russi a tornare indietro”. Tutti sanno che la città di Mykolaiv è la roccaforte del Sud. Se la città cede, i russi arrivano ad Odessa. A quel punto per l’Ucraina, è la perdita di tutto la regione meridionale che si affaccia sul Mar Nero. Una perdita troppo importante. “Sappiamo che l’Europa ci sta guardando”, dice il parroco.

Ma non basta solo guardare. Bisogna anche pregare, aiutare e gridare a voce alta che l’Ucraina e soprattutto Mykolaiv sono sotto attacco, che i russi stanno uccidendo anche i bambini, non si fermano davanti a niente, stanno distruggendo tutto. Siamo quindi grati che ci state guardando, ma chiedete alla Russia di fermarsi”.

E da Mykolaiv, un ultimo messaggio: “Vi ringrazio per il vostro interesse, per l’attenzione che avete per la nostra città, per quello che state raccontando. Bisogna dire la verità, bisogna raccontare cosa sta succedendo in Ucraina ora. Vi chiedo di pregare per noi e di aiutarci”.

 

 

Redazione da a. di inf.

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