Ucraina, vescovi del Mediterraneo: “si faccia il possibile per ritornare alla pace”. “Vicinanza” ai cristiani del Paese

Redazione1
di Redazione1 Febbraio 25, 2022 00:08

Ucraina, vescovi del Mediterraneo: “si faccia il possibile per ritornare alla pace”. “Vicinanza” ai cristiani del Paese

Arrivata la notizia degli attacchi russi in Ucraina, nel corso della dell’incontro dei vescovi del Mediterraneo a Firenze, il card. Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), ha rivolto un accorato messaggio ai leader dell’Unione europea: “Facciamo appello ai leader europei riuniti oggi per una riunione speciale del Consiglio europeo perché mostrino unità e approvino misure che promuovano la riduzione dell’escalation e il rafforzamento della fiducia, evitando al contempo qualsiasi passo che potrebbe potenzialmente rafforzare il conflitto violento”. Il cardinale ha poi detto: “Il nostro Dio è un Dio della pace, non è il Dio della guerra. Faccio un appello all’incontro speciale del Consiglio europeo di oggi affinché si prendano le misure opportune per promuovere una de-escaltation e si faccia tutto il possibile per raggiungere di nuovo la pace”. (Sir)

Claude Hollerich  si è detto poi “profondamente preoccupato per gli ultimi rapporti sull’escalation delle azioni militari della Federazione Russa in Ucraina, che aprono lo scenario allarmante di un conflitto armato che causa orribili sofferenze umane, morte e distruzione. Oggi, la pace in tutto il continente europeo e oltre si trova ad affrontare una seria minaccia”.

A nome dei vescovi della Comece, il cardinale esprime vicinanza e solidarietà al popolo e alle istituzioni dell’Ucraina e fa appello “alle autorità russe affinché si astengano da ulteriori azioni ostili che infliggerebbero ancora più sofferenza e violerebbero i principi del diritto internazionale”.

“La guerra è un grave affronto alla dignità umana e non ha posto nel nostro continente”, dice il card. Hollerich. “Pertanto, chiediamo urgentemente alla comunità internazionale, compresa l’Unione europea, di non cessare di cercare una soluzione pacifica a questa crisi attraverso il dialogo diplomatico”. Un Consiglio straordinario dell’Ue è stato convocato, a Bruxelles oggi alle 20, per fare il punto sulla crisi ucraina.

“Facciamo appello ai leader europei riuniti oggi per una riunione speciale del Consiglio europeo – dice Hollerich – perché mostrino unità e approvino misure che promuovano la riduzione dell’escalation e il rafforzamento della fiducia, evitando al contempo qualsiasi passo che potrebbe potenzialmente rafforzare il conflitto violento”. L’appello si rivolge poi alle società e ai governi europei affinché “accolgano i rifugiati che fuggono dalla loro patria in Ucraina a causa di guerre e violenze e cercano protezione internazionale. E’ nostra vocazione, nostra responsabilità e nostro dovere accoglierli e proteggerli come fratelli e sorelle”.

Un accorato appello per la pace in Ucraina viene rivolto, da Firenze, anche da mons. Gintaras Grusas, arcivescovo di Vilnius e presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee): “Le Chiese che sono in Europa condannano con forza quanto è accaduto questa notte in Ucraina: bisogna agire insieme e con determinazione per porre fine immediatamente all’aggressione russa e fare tutto il possibile per proteggere donne, uomini e bambini innocenti. Nel nome di Dio fermatevi adesso!

Da Firenze, anche mons. Gintaras Grusas, arcivescovo di Vilnius e presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), rivolge un accorato appello per la pace in Ucraina. La Comunità internazionale, e in modo particolare l’Unione europea, non lasci intentata nessuna via per fermare questo conflitto, perché le armi cedano il passo al dialogo e ai negoziati, perché venga difeso il diritto internazionale, l’indipendenza e la sovranità territoriale dell’Ucraina.

Si ponga fine a una guerra che dall’Ucraina si estenderebbe inevitabilmente agli Stati vicini , prosegue nel suo intervento mons. Gintaras Grusas, e diventando così una minaccia per tutta l’Europa.

“Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane, si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti – ha denunciato Papa Francesco – Con me tanta gente nel mondo sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politica perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è il Dio della pace e non della guerra: il padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici”. Rivolgendo, poi, in appello a “credenti e non credenti”, il Papa ha proposto per il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una Giornata di preghiera e digiuno: “Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra”.

 

 

 

Redazione da Ag. di inf.

 

 

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