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Approvato l’assegno unico. La famiglia sempre più risorsa su cui investire
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Una definizione significativa circa il valore fondamentale che la famiglia rappresenta nella nostra civiltà, ci rammenta che essa è “il microsistema che sta alla base della nostra società, ed è il primo luogo in cui una persona entra in relazione con gli altri essere umani. L’impatto della famiglia sull’individuo è quindi molto importante perché il sistema di valori e l’interazione tra i soggetti che compongono il nucleo andranno a incidere anche sulle relazioni al di fuori della famiglia stessa”. Promuoverne la formazione e potenziarne la preziosa funzione che svolge è dunque importante per arricchire di valori una comunità.
Negli ultimi 25 anni l’unica “vittoria” delle famiglie era stato il miliardo investito per le detrazioni nel 2011. Ora si è passati da 14 miliardi di euro annui per le famiglie a 20 miliardi, un incremento del 42,86% che allarga la platea dei beneficiati a 2 milioni di giovani famiglie, per lo più partite Iva, che sono quelle che anagraficamente potranno fare più figli e che non si sentiranno abbandonate. (Sir)
Ci siamo. L’era dell’assegno unico universale è sempre più vicina. Certo, è stato un percorso lungo, che immaginavamo diverso, invece è stato più complicato del previsto. Grazie anche al lavoro dietro le quinte del Forum delle Famiglie, abbiamo mostrato a tutto il Paese che ci sono temi che uniscono, che ci fanno fare squadra, che vanno oltre maggioranze e opposizioni, oltre i partiti, oltre le bandiere, oltre gli interessi particolari. E questa si preannuncia davvero come l’unica vera riforma del nostro Paese post pandemia.
La famiglia comincia a pesare, ad essere importante, a rappresentare una risorsa su cui investire e non una somma di problemi da risolvere. Ma potrebbe non bastare. È chiaro che anche io, afferma Gigi De Polo Presidente nazionale del Forum Famiglie, vorrei tutto e subito. Ma so bene che questo è un primo passo importante. Con l’assegno unico universale che partirà a marzo, con una riforma fiscale a dimensione familiare e con un piano di rilancio della natalità all’interno del Pnrr, si può iniziare a immaginare un Paese diverso. Intanto bisognava partire e si è partiti. Adesso c’è da stare sul pezzo e ci staremo. A quanto ci risulta, secondo le simulazioni dei tecnici del Ministero dell’economia, le poche famiglie (rispetto ai quasi 9 milioni di nuclei familiari beneficiari) che potrebbero perderci qualcosina, avranno una clausola di salvaguardia ad evitare brutte sorprese.
La denatalità e il fatto che la nascita di un figlio sia una delle prime cause di povertà, devono indurci ad una strategia più offensiva. Tutti insieme. Organizzando la prima edizione degli Stati generali della natalità lo abbiamo toccato con mano: tutto il Paese tifa per le famiglie. I partiti sono tutti uniti. I sindacati e le associazioni pure. Anche le banche e le imprese sanno che mettendo più soldi in tasca alle famiglie crescono i consumi. Non perdiamo questa occasione. Facciamo un capolavoro!
Redazione da Ag. di inf.