L’apparizione de La Salette, il messaggio mariano nel mondo di oggi

Redazione1
di Redazione1 Settembre 19, 2021 00:00

L’apparizione de La Salette, il messaggio mariano nel mondo di oggi

Sono numerose le volte, lungo i secoli della storia della Chiesa, in cui la Vergine è apparsa lasciando messaggi, esortazioni alla preghiera, al pentimento dei peccatori per il bene del mondo.

Destinatari di queste apparizioni – molto spesso – sono stati veggenti o persone di umili condizioni, quasi sempre bambini: a Guadalupe, nel 1531, la Vergine apparirà a San Juan Diego Cuauhtlatoatzin; nel 1858, a Santa Bernadette Soubirous, una piccola bambina anche lei semianalfabeta; e – nel secolo passato – a Fatima in Portogallo (1917) ai tre pastorelli Giacinta, Francesco e Lucia.

Dodici anni prima delle apparizioni di Lourdes, la Madonna era già apparsa nella stessa Francia a La Salette, località del dipartimento dell’Isère, nel cuore delle Alpi francesi.  La Vergine era apparsa a Mélanie Calvat, di circa 15 anni, e Maximin Giraud, undicenne: due anime candide, due umili piccoli pastori. Era un sabato, quel 19

I pastorelli veggenti Mélanie Calvat e Maximin Giraud

settembre 1846, quando Maximin e Mélanie con grande stupore, udirono una dolce voce, che disse loro: “Avvicinatevi figli miei, non abbiate paura, sono qui per annunciarvi una grande notizia”. Era Nostra Signora de La Salette.

Sull’evento religioso Acistampa ha intervistato Gian Matteo Roggio, padre della Congregazione dei Missionari di Nostra Signora de La Salette. Padre Roggio è autore di numerose pubblicazioni sull’apparizione mariana del 1846. E’ assistente della cattedra di Dogmatica e Mariologia presso la Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” e docente di Teologia fondamentale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Esponente di spicco della Pontificia Academia Mariana Internationalis.

Circa il messaggio prioritario che, in rapporto alla realtà di oggi, poterebbe essere estrapolato dai temi toccati dalla Vergine (“I segni dei tempi”; “la conversione”, “la riconciliazione”; “l’Eucarestia domenicale”; “la preghiera quotidiana” e tanti altri), secondo padre Roggio la parola chiave da segnalare sarebbe libertà.  E’ la parola che viene dalla chiamata alla risurrezione del corpo e che solo Cristo può darci, avendola anticipata col suo vivere e col suo morire e di cui ci ha dato un segno, pieno di bellezza, nella sua Madre assunta nella gloria in corpo e anima.

Proprio guardando Maria e alla sua storia umana e spirituale, afferma Roggio, possiamo comprendere in cosa consista questa chiamata alla libertà: saper stare non solo davanti a Dio, a sé stessi, agli altri e al mondo; ma soprattutto saper stare con Dio, con sé stessi, con gli altri e con l’intero creato. Il con è la via che apre una vita che, per pura grazia divina, non finisce più.

Riguardo all’approvazione da parte della Chiesa dei messaggi ricevuti dalla Vergine Maria, padre Roggio ricorda che la Chiesa ha riconosciuto vera l’apparizione de La Salette dopo cinque anni di indagini serie e approfondite:  un percorso che ancora oggi conserva tutto il suo valore, dopo aver “fatto scuola” per Lourdes e Fatima. Un percorso che ha riconosciuto degno della Madre di Gesù l’interessarsi delle patate, del grano, dell’uva, dei lavoratori, degli anziani, dei giovani, dei credenti, dei non credenti, dei sofferenti, dei morenti. In una parola, della vita quotidiana e dei suoi protagonisti, sconosciuti alla grande storia dei libri e alla storia di chi si fa grande, ma ben conosciuti da Dio, dal Cristo, dallo Spirito Santo.

In riferimento a quello che è considerato il simbolo tra i più importanti delle apparizioni, costituito dalla Croce, fondamentale “segno di contraddizione” – per usare le parole di Giovanni Paolo II – per l’intero Cristianesimo, e  quale l’interpretazione che vi si potrebbe dare nel mondo di oggi, padre Roggio dà una spiegazione perentoria. Nella vita ci sono tante false croci, che nulla hanno del Crocifisso e nulla possono avere della risurrezione. Le apparizioni richiamano sempre la vera Croce, quella del Crocifisso Risorto. E riguardo alla frequente consuetudine di Maria di apparire ai bambini, il docente dell’Università Cattolica spiega che i bambini e i giovani sono il futuro del mondo ed è a loro che Dio lo consegna, togliendolo ai potenti e ai superbi.

Maria lo dice chiaramente nel “Magnificat”: esso rappresenta la “carta dell’educazione”, il “progetto formativo”, il “patto educativo”

Melania Calvat con Sant’Annibale M. Di Francia

che questa giovane donna, insieme all’anziana Elisabetta, costruisce non contro qualcuno, ma a favore di tutti, perché coloro che entrano nella vita entrino in una casa il cui cuore e le cui porte sono aperte.

I bambini e i giovani sono il futuro del mondo ed è a loro che Dio lo consegna, togliendolo ai potenti e ai superbi. Maria lo dice chiaramente nel “Magnificat”: esso rappresenta la “carta dell’educazione”, il “progetto formativo”, il “patto educativo” che questa giovane donna, insieme all’anziana Elisabetta, costruisce non contro qualcuno, ma a favore di tutti, perché coloro che entrano nella vita entrino in una casa il cui cuore e le cui porte sono aperte.

Quindi come i bambini, è la conclusione di Gian Matteo Roggio, sapersi stupire della novità di vita che Dio e la Vergine, in loro nome e con la Chiesa, vengono a portare in mezzo a tante povertà. Che un povero si ribelli, non è una novità: è una novità che si ribelli, amando chi lo perseguita. Che un malato sia emarginato, non è una novità; è una novità che il malato abbia la medesima dignità del sano. Che un peccatore sia un senza Dio, non è una novità; è una novità che Dio non sta senza di lui.

 

 

Redazione da Ag. di inf.

 

 

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