Brittni De La Mora, l’ex pornostar: “Ho incontrato Gesù che mi ha strappato i peccati”

Redazione1
di Redazione1 Giugno 22, 2019 20:03

Brittni De La Mora, l’ex pornostar: “Ho incontrato Gesù che mi ha strappato i peccati”

Tra gli accadimenti più singolari e stupefacenti, legati a un radicale cambiamento nella vita dell’uomo, il fenomeno della conversione religiosa da un’esistenza dissoluta si impone per essere tra quelli più imprevedibili e poco comprensibili. Un ribaltamento di valori in grado di suscitare sorpresa e perplessità per il fatto di essere poco confacente con la “società complessa” contemporanea, dominata da pragmatismo e visione materialistica del mondo. Ma anche perché ci si trova di fronte a un fenomeno che induce a riflettere sulla instabilità di alcune “irrinunciabili certezze” su cui l’uomo pone le basi della sua esistenza. Soprattutto perché, essendo la conversione un’esperienza vissuta intimamente, un processo di trasformazione interiore inconscio, non se ne riesce a dare una spiegazione ragionevole e dimostrabile. Un fenomeno che appare ancora più sorprendente e inconcepibile se avviene nella vita di una famosa pornostar, imprigionata da anni tra le spire della droga e dell’industria del cinema hard. (A.M.)

Sette anni nell’industria del cinema hard e nell’inferno delle droghe, poi l’incontro con la Chiesa e poi molte ricadute. Alla fine, Brittni ha ceduto allo sguardo di Dio su di lei: “È Gesù che mi ha strappato i peccati”. Prima di amare Gesù, io non amavo me stessa. Solo scoprendo come Dio mi vede ho potuto anche amare chi ero. Sono rimasta per molto tempo in un luogo in cui non conoscevo il mio valore e ciò che meritavo. Dio dice che io ho un valore immenso anche dopo tutto quello che ho fatto, dopo tutti i miei peccati.

È il passaggio decisivo della testimonianza dell’americana Brittni De La Mora davanti alla telecamera di Life Today; è un capovolgimento che è anche un nuovo inizio. Nessuno ha una condotta candida, c’è chi si pente sinceramente dei propri peccati e riesce a lasciarseli alle spalle perché restano archiviati nel passato. Non lei. Ci sono quasi duecento film hard in circolazione che la vedono protagonista col nome d’arte Jenna Pristley; non ha diritti su quelle pellicole, ma non è più la pornostar di allora.

Essere guardata, essere amata, la conferma una cosa rivoluzionaria, Brittni: solo dopo aver visto come Dio ci guarda possiamo amarci. È uno sguardo difficile da capire nel contesto mondano: ciascuno si conosce meglio di tutto e di tutti, è questo il pregiudizio. Invece siamo molto miopi su noi stessi, sia per superbia sia per eccesso di modestia, riduciamo la nostra persona a una misura egocentrica manchevole di molto. Per vedersi davvero occorrono gli occhi di un Padre.

Ecco perché la famiglia è l’alveo che introduce il bambino alla realtà: il padre e la madre sono figure legate all’origine del mondo. I genitori sono l’eco di Dio che guardando ogni cosa disse che era buona; l’essere è buono, la presenza è una cosa buona. La ferita iniziale nella vita di Brittni accadde proprio nella dimensione domestica: sua madre, da piccola, le ripeteva che la odiava e desiderava non fosse mai venuta al mondo. Tradito questo bisogno primario di essere amato come presenza, il cuore si arrabatta come può.Sapevo cosa mi proponevano, ma sentivo anche che mi stavano nutrendo, si curavano di me. E ho pensato che fosse ciò a cui dovevo appartenere. (da Life Today)

Per sette anni Brittni resta nell’inferno dell’industria pornografica e abusa di droghe. Un momento di lucidità la strappa all’abisso, telefona a sua nonna e le confessa: “Se non esco da qui, uccido me stessa”. Da questa embrionale e balbettante preghiera la provvidenza di Dio comincia a lavorare, ed è – come sempre – un duello senza esclusioni di colpi con la libertà umana. Chiedere aiuto è un inizio clamoroso, ma non basta.

È Lui che strappa di dosso i peccati. Dopo quella telefonata, la nonna si precipita da lei e la allontana da Los Angeles, portandola a San Diego. Grazie al nonno, e spinta da una curiosità personale, Brittni comincia ad andare in chiesa; la Bibbia la stordisce di bello, se ne innamora e legge tantissimo. Con un percorso vagliato insieme ai ministri della Chiesa si avvicina ai Sacramenti, ma la tentazione bussa alla porta e lei cade di nuovo.

Un uomo ritorna alla carica e le promette di fare di lei una star molto più celebre di quello che già era stata; lei gli crede e riprende a girare film porno. Ma riconosce di non essere più sola come prima, la voce dello Spirito Santo si fa sentire nella coscienza. La preghiera le fa vivere in modo amaro il suo lavoro e matura l’idea di smettere del tutto. Raccontando questo passaggio della sua vita, Brittni è molto chiara nel dire che l’intuizione avuta in fondo a quel nuovo tunnel di buio non può essere stata solo frutto della sua testa, lo Spirito – azzarda lei – deve averla illuminata: decide di chiamare sua madre, propria l’ultima persona a cui lei si sarebbe

rivolta per chiedere aiuto. La mamma è da lei in venti minuti, e la porta via. Ma il tira e molla con le ricadute nella voragine non è finito; finisce davvero in un giorno preciso, l’ 11 dicembre del 2012: è a bordo di un aereo diretta a Las Vegas su un set hot e sfogliando la Bibbia legge questo brano:

“Io le ho dato tempo per ravvedersi, ma essa non si vuol ravvedere dalla sua dissolutezza. Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si ravvederanno dalle opere che ha loro insegnato”. (Apocalisse 2, 21-22).

 

 

Redazione da Ag. di I.

 

 

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