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Unità dei cristiani: Settimana di preghiera sul tema dell’amore, pubblicato il sussidio
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Il tema della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani è “Ama il Signore Dio tuo e ama il prossimo tuo come te stesso”. Quest’anno, è stato un gruppo di cristiani del Burkina Faso a scrivere le riflessioni e la proposta ecumenica. La Settimana di Preghiera si celebra, come ogni anno, dal 18 al 25 gennaio, dalla festa della Cattedra di San Pietro a quella della conversione di San Paolo. Le date furono proposte da padre Paul Watson proprio per questo periodo simbolico. ((Acistampa)
L’emisfero Nord utilizza le date proposte da Watson, ma nell’emisfero sud gennaio è periodo di vacanza, e allora le chiese celebrano la Settimana di Preghiera in altre date. Il movimento Fede e Costituzione nel 1926 suggerì di celebrarla, in particolare, in un altro periodo simbolico, il periodo di Pentecoste. Ci sono stati vari precedenti illustri, ma fu solo a partire dal 1968, con Paolo VI e con gli sviluppi ecumenici dettati anche dal Concilio Vaticano II, la Settimana comincia a strutturarsi con un tema e con varie attività, tra cui la presenza del Papa per i Vespri nella Basilica di San Paolo Fuori Le Mura, tradizionalmente dedicata al dialogo ecumenico.
Per il 2024, i sussidi sono stai preparati da un team ecumenico del Burkina Faso, composto da membri dell’arcidiocesi cattolica di Ouagadougou, Chiese Protestanti e la Comunità Chemin Neuf del Burkina Faso – comunità particolarmente attiva nella causa dell’unità dei cristiani. Questi testi sono stati supervisionati da un Comitato Internazionale formato da membri del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e membri della Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese, che si è riunito a Roma dal 25 al 29 settembre.
Il sussidio pubblicato ricorda anche il peso del Burkina Faso, Stato nella regione del Sahel, che presenta tre gruppi religiosi maggioritari (il 64 per cento musulmano, il 9 per cento delle religioni tradizionali africane, e il 26 per cento è cristiano – il 20 cattolico, il 6 per cento protestante).
Ma il Burkina Faso vive anche un periodo di instabilità, nato a seguito di un grave attacco jihadista organizzato nel 2016 dall’esterno del Paese, che ha provocato una proliferazione di attacchi terroristici, di illegalità, di traffico di esseri umani, ma anche di attacchi mirati contro specifici gruppi etnici che aggravano il rischio di conflitti interni.
Le Chiese cristiane sono state in particolare oggetto di vari attacchi, che hanno contemplato l’uccisione di sacerdoti, pastori e catechisti, in una situazione che vede il 22 per cento del territorio del Paese fuori dal controllo dello Stato e che pone i cristiani nella difficile posizione di non poter praticare apertamente la loro fede – il terrorismo ha causato la chiusura della maggior parte delle chiese cristiane nel Nord, nell’Est e nel Nord-Ovest.
Il sussidio sottolinea che “il Paese sta diventando progressivamente più instabile”, sebbene cresca “una certa solidarietà tra le religioni cristiana, musulmana e tradizionali, i cui leader si stanno impegnando per trovare soluzioni durature a favore della pace, della coesione sociale e della riconciliazione”. Un esempio è la commissione per il dialogo cristiano-musulmano della Conferenza Episcopale del Burkina Faso- Niger, mentre c’è una intensificata azione congiunta da parte di comunità cattoliche e
protestanti.
Nasce in questo contesto l’invito alle Chiese cristiane del Burkina Faso di lavorare insieme per contribuire alla stesura dei testi, e il tema è stato individuato nell’amore di Cristo che “unisce tutti i cristiani è più forte delle divisioni e i cristiani del Burkina Faso si impegnano a percorrere la via dell’amore per Dio e per il prossimo. Essi nutrono ferma fiducia che l’amore di Dio vincerà la violenza che attualmente affligge il loro paese”.
Redazione da Ag. di in f.