- Funerali di Papa Francesco: in piazza 250mila persone, al passaggio del corteo funebre un unico lungo applauso
- I giovani di Azione cattolica: così vegliamo il corpo di Papa Francesco nella Basilica Vaticana
- Testamento, Papa Francesco: “ho offerto l’ultima parte della mia vita per la pace nel mondo”
- La morte del papa ci lascia il patrimonio di un prezioso “magistero dei gesti”: accoglienza verso i poveri, gli ultimi, e un’umanità universale
- Papa Francesco: “Facciamo germogliare la speranza della Pasqua nella nostra vita e nel mondo!”
- Venerdì Santo. Pasolini: “la Croce, misterioso trionfo di Dio”
Covid-19, decreto Penitenzeria apostolica: “prorogate per tutto novembre le indulgenze plenarie per i defunti”
Articoli collegati
Un decreto della Penitenzeria Apostolica, a firma del card. Mauro Piacenza, stabilisce che “L’indulgenza plenaria per quanti visitino un cimitero e preghino per i defunti anche soltanto mentalmente, stabilita di norma solo nei singoli giorni dall’1 all’8 novembre, può essere trasferita ad altri giorni dello stesso mese fino al suo termine. Tali giorni, liberamente scelti dai singoli fedeli, potranno anche essere tra loro disgiunti”. Questa decisione è stata presa dopo aver ricevuto “non poche” richieste di sacerdoti e vescovi che chiedevano che quest’anno, a causa dell’epidemia da Covid-19, venissero “commutate le pie opere per conseguire le indulgenze plenarie applicabili alle anime del Purgatorio, a norma del Manuale delle indulgenze”.
Per questo motivo la Penitenzeria Apostolica, su “speciale mandato” di Papa Francesco, stabilisce anche che quest’anno, per evitare assembramenti laddove fossero proibiti, “l’indulgenza plenaria del 2 novembre – in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti per quanti piamente visitino una chiesa o un oratorio e lì recitino il Padre Nostro e il Credo -, può essere trasferita non solo alla domenica precedente o seguente o al giorno della solennità di Tutti i Santi, ma anche ad un altro giorno del mese di novembre, a libera scelta dei singoli fedeli”.
Un punto è poi dedicato, in particolare, ad anziani, malati e a tutti coloro che, per gravi motivi, non possono uscire di casa, ad esempio a causa di restrizioni imposte dall’autorità competente per il tempo di pandemia, “onde evitare che numerosi fedeli si affollino nei luoghi sacri”. Il decreto dispone che costoro “potranno conseguire l’indulgenza plenaria purché, unendosi spiritualmente a tutti gli altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria, recitino pie orazioni per i defunti – ad esempio, le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei Defunti, il Rosario mariano, la Coroncina della Divina Misericordia, altre preghiere per i defunti più care ai fedeli -, o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita”.
Infine, a tutti i sacerdoti l’invito a celebrare tre volte la Messa il giorno della Commemorazione di tutti i fedeli defunti, poiché “le anime del Purgatorio vengono aiutate dai suffragi dei fedeli e specialmente con il sacrificio dell’Altare a Dio gradito”.
Redazione da Ag. di i.