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Assunzione di Maria: “la sua gloria in Dio svela che Maria ci è vicina con la sua bontà materna”
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“Maria fu la prima, dopo Cristo, a sperimentare la risurrezione. E’ anticipazione della risurrezione della carne che per tutti gli altri uomini avverrà dopo il Giudizio finale. Una festa non molto antica che risale al 1950 quando, il 1° novembre di quell’anno, Papa Pio XII proclamava il dogma di fede dell’Assunzione di Maria. In Italia sono tante le parrocchie dedicate all’Assunta e tanti sono anche le città e le diocesi che sono in festa, con tutte le limitazioni previste dalle normative vigenti per Covid 19”.
Con la presente solennità liturgica celebriamo la redenzione totale di una creatura umana, dopo quella di Cristo. La Parola di Dio ci rivela che quando il Signore Gesù ritornerà con potenza alla fine dei tempi, allora “risorgeranno coloro che sono di Cristo”, è l’apertura delle riflessioni che mons. Francesco Cavina, Vescovo emerito di Carpi, ha rilasciato ad AciStampa.
Ma nell’attesa che questo evento risolutore della storia dell’umanità si compia, prosegue l’emerito Presule, noi sappiamo che c’è già una creatura umana, la Vergine Maria, che è partecipe della gloria del Cristo. Grazie alla Sua presenza, il cielo, per noi, non è più una realtà sconosciuta o lontana, ma una realtà aperta perché il cielo ha una Madre, ha un cuore.
L’Assunzione in cielo con il suo corpo e la sua anima, dunque, non ha allontanato Maria dalla Chiesa, ma l’ha resa ancora più vicina a ciascuno di noi perché è con Dio ed in Dio, è l’incoraggiante assicurazione. Quando era in terra, Ella poteva essere vicina solo ad alcune persone, ora, essendo in Dio, che è in noi per mezzo del Battesimo, Maria ci è vicina, conosce il nostro cuore, può sentire le nostre preghiere ed aiutarci con la sua bontà materna.
E’ questo il motivo, sottolinea mons. Cavina, per il quale il popolo di Dio, sparso in tutto il mondo, si sente così attratto dalla Vergine e partecipa sempre numeroso alle feste in suo onore. Sa di potere confidare nella sua bontà, di trovare in Lei una sicura guida e una maestra di vita, di averla al proprio fianco nella lotta contro il male e il peccato, di contare sulla sua potente intercessione presso il Figlio. La Vergine Maria, che ci testimonia il futuro pieno di gioia che Dio ha preparato per noi, ci insegna anche la via per raggiungerlo: accogliere nella fede il suo figlio; seguirlo ogni giorno, anche nei momenti in cui sentiamo che le nostre croci si fanno più pesanti. La fede è proprio questo, è la precisazione. Non è un insieme di teorie, di riflessioni, di buoni pensieri, di emozioni, ma disponibilità a lasciare che la nostra vita venga trasformata secondo il disegno di Dio, sapendo che in esso noi troviamo piena libertà, pienezza ed autenticità di umanità.
La gloria di Maria, inoltre, ci svela che la storia appartiene a Dio, è nelle Sue mani e Dio vince sempre. E’ quanto ci ha ricordato la prima lettura, tratta dal Libro dell’Apocalisse, spiega mons. Cavina. In essa non ci viene nascosta la tribolazione che i discepoli del Signore devono affrontare a causa dell’enorme drago rosso – il diavolo con tutti i suoi poteri. Egli ha la capacità di tentare e umiliare l’uomo fino ad alterare il suo rapporto con Dio e farlo cadere nel peccato più grave, che è dichiarare – nell’illusione di esaltare se stesso – che Dio non esiste. Egli sembra trionfare, ma non è così! In questa lotta tra la grazia e il peccato, che si dibatte nei nostri cuori, nella Chiesa e nella storia dell’umanità, Maria si rivela come “un segno grandioso”, capace di vincere il Male, è il messaggio rassicurante.
Certo, messa a confronto dell’enorme drago, la Donna appare indifesa, povera, vulnerabile. Ma non è così. L’opera di Dio, infatti, avanza nel silenzio, ma ha la sicurezza, la stabilità, la pace del successo di Dio e della protezione di Maria fondati sull’amore. Con la sua festa la Madonna oggi ci dice: “Coraggio alla fine vince l’amore! La mia vita è stata un dono per Dio e per i fratelli. Abbiate fiducia, abbiate il coraggio di vivere così anche voi, contro tutte le minacce del dragone. L’amore è più forte dell’odio, dell’egoismo, del terrore e della violenza”.
Cari fratelli e sorelle, celebrare l’Assunzione di Maria al cielo non significa parlare di cose astratte, nutrire delle illusioni, è la conclusione fiduciosa del Vescovo di Carpi, cercare vane consolazioni, ma parlare di noi e del nostro destino eterno. Affidiamo, dunque, all’intercessione di Maria la Chiesa, la santificazione dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose; invochiamo da Lei il dono di numerose e sante vocazioni sacerdotali e religiose; Le affidiamo i fedeli laici, le famiglie, i sofferenti nel corpo e nello spirito, gli amministratori…Per tutti e ciascuno chiediamo di stare dalla parte del bene e della pace.
Redazione da ag. di i.