Funerali di Benedetto XVI. Papa Francesco: “Padre, nelle tue mani consegno il suo spirito”

Redazione1
di Redazione1 Gennaio 5, 2023 23:29

Funerali di Benedetto XVI. Papa Francesco: “Padre, nelle tue mani consegno il suo spirito”

A Piazza San Pietro, per i funerali di Benedetto XVI, c’erano oggi circa 50 mila fedeli, che per essere presenti alla cerimonia si erano messi in fila fin dalle prime ore del mattino.  Alla celebrazione semplice, come in fondo desiderava lo stesso Benedetto, per suo volere, sono state soltanto due le delegazioni ufficiali presenti, quelle di Germania e Italia, rispettivamente suo paese natale e sua patria d’adozione, e al quale si sono unite molte altre delegazioni giunte a titolo personale da tutto il mondo. In prima fila c’era presente il Capo dello Stato Sergio Mattarella con accanto la premier Giorgia Meloni.

“Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce”, sono le parole espresse durante l’omelia da Papa Francesco, che ha presieduto i funerali del suo predecessore, morto il 31 dicembre all’età di 95 anni. A celebrare la messa, iniziata alle 9.30, il decano del Collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re. “Siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli l’amore che non si perde – ha detto ancora Papa Francesco -. Vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni”.

In una piazza già piena un’ora prima dell’inizio dei funerali, mentre le campane della basilica suonavano a morto, è stato lungo e ripetuto l’applauso dei fedeli presenti al momento dell’arrivo della bara con sopra il Vangelo aperto, e hanno salutato, al grido “santo subito”, il feretro che rientra in basilica per il rito della sepoltura nelle Grotte Vaticane.

Sono stati circa 3.700 i sacerdoti presenti, oltre ai cardinali e vescovi, che hanno concelebrato con il card. Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizi il rito delle esequie presieduto da Papa Francesco, che ha tenuto l’omelia, tutta incentrata sulle ultime parole pronunciate da Gesù sulla croce, ascoltate poco prima nel Vangelo: “Padre, nelle tue mani consegno il mio Spirito”. “Anche noi, saldamente legati alle ultime parole del Signore e alla testimonianza che marcò la sua vita, vogliamo, come comunità ecclesiale, seguire le sue orme e affidare il nostro fratello alle mani del Padre”.

il primo tratto dell’omelia riferita al Papa emerito: “che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita”. Poi la citazione di San Gregorio Magno: “In mezzo alle tempeste della mia vita, mi conforta la fiducia che tu mi terrai a galla sulla tavola delle tue preghiere, e che, se il peso delle mie colpe mi abbatte e mi umilia, tu mi presterai l’aiuto dei tuoi meriti per sollevarmi”.

“È la consapevolezza del Pastore che non può portare da solo quello che, in realtà, mai potrebbe sostenere da solo e, perciò, sa abbandonarsi alla preghiera e alla cura del popolo che gli è stato affidato”, il commento di Francesco: “È il Popolo fedele di Dio che, riunito, accompagna e affida la vita di chi è stato suo pastore. Come le donne del Vangelo al sepolcro, siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli, ancora una volta, l’amore che non si perde; vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni. Vogliamo dire insieme: ‘Padre, nelle tue mani consegniamo il suo spirito’”. “Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!”, l’invocazione finale, che ha fatto da contraltare all’intensa meditazione della parte iniziale, in cui sono risuonate parole come dedizione e mitezza, “capace di capire, accogliere, sperare e scommettere al di là delle incomprensioni che ciò può suscitare”.

“Il suo ultimo sospiro – ha esordito il Papa – capace di confermare ciò che caratterizzò tutta la sua vita: un continuo consegnarsi nelle mani del Padre suo. Mani di perdono e di compassione, di guarigione e di misericordia, mani di unzione e benedizione, che lo spinsero a consegnarsi anche nelle mani dei suoi fratelli”.

“Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” – ha proseguito interpretando le ultime parole di Gesù – è l’invito e il programma di vita che ispira e vuole modellare come un vasaio il cuore del pastore, fino a che palpitino in esso i medesimi sentimenti di Cristo Gesù. Dedizione grata di servizio al Signore e al suo Popolo che nasce dall’aver accolto un dono totalmente gratuito: ‘Tu mi appartieni… tu appartieni a loro’, sussurra il Signore; ‘tu stai sotto la protezione delle mie mani, sotto la protezione del mio cuore.

Rimani nel cavo delle mie mani e dammi le tue’. È la condiscendenza di Dio e la sua vicinanza capace di porsi nelle mani fragili dei suoi discepoli per nutrire il suo popolo e dire con Lui: prendete e mangiate, prendete e bevete, questo è il mio corpo che si offre per voi. Dedizione orante, che si plasma e si affina silenziosamente tra i crocevia e le contraddizioni che il pastore deve affrontare e l’invito fiducioso a pascere il gregge”

 

 

Redazione da Ag. di inf.

 

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