Fine anno, canto delle contemplative: “La gratitudine verso Dio diventa preghiera”

Redazione1
di Redazione1 Dicembre 30, 2021 21:45

Fine anno, canto delle contemplative: “La gratitudine verso Dio diventa preghiera”

L’ultimo giorno dell’anno è tempo di bilanci e riflessioni. Momento da festeggiare con amici e parenti, ma anche di memorie, richiami affettivi e auspici per l’anno che inizia. Per i cristiani è importante vivere anche la dimensione spirituale di questo momento, nel raccoglimento e nella preghiera di fine anno. A tale scopo, ci sembra idoneo attingere allo spirito orante delle contemplative, unendoci a loro, che, da tutti i monasteri del mondo, elevano il loro mistico canto di ringraziamento e affidamento a Dio.

Il tempo è uno scorrere ininterrotto di ore, giorni, mesi e anni. È passato un altro anno. Una tappa del nostro cammino finisce e una nuova comincia. Siamo qui, Signore, davanti a Te e Ti presentiamo tutti i nostri giorni che sono stati segnati da incontri, impegni e lavori. Nelle nostre mani 365 giorni e 365 notti trascorsi, assieme a tante decisioni e rotture, sofferenze e gioie, a tanti sorrisi e speranze. Vogliamo donarti tutto Signore! Eccoci, Signore, davanti a te. Col fiato grosso, dopo aver tanto camminato. Ma se ci sentiamo sfiniti, non è perché abbiamo percorso un lungo tragitto, o abbiamo coperto chi sa quali interminabili rettilinei.

È perché, purtroppo, molti passi, li abbiamo consumati sulle viottole nostre, e non sulle tue: seguendo i tracciati involuti della nostra caparbietà faccendiera, e non le indicazioni della tua Parola; confidando sulla riuscita delle nostre estenuanti manovre, e non sui moduli semplici dell’abbandono fiducioso in te. Forse mai, come in questo crepuscolo dell’anno, sentiamo nostre le parole di Pietro: “Abbiamo faticato tutta la notte, e non abbiamo preso nulla”. Ad ogni modo, vogliamo ringraziarti ugualmente. Perché, facendoci contemplare la povertà del raccolto, ci aiuti a capire che senza di te, non possiamo far nulla. Ci agitiamo soltanto.

Grati al Signore per la grazia della riconciliazione vissuta in quest’anno, chiediamo perdono per tutte le volte che non abbiamo scelto la via della vita. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen  

 La gratitudine verso Dio diventa preghiera, lode, adorazione, contemplazione e lascia l’anima in una grande pace. Vorrei che questo spirito di riconoscenza, che è poi un senso di giustizia, fosse una delle caratteristiche della nostra famiglia religiosa. Questo spirito che ci apre alla comprensione porterebbe anche tanta gioia fra noi e nelle anime che incontriamo formandoci così al dialogo, alla gentilezza, all’unione, espressioni della carità e della bontà.

Prendiamo l’abitudine, figlie carissime, di riflettere di più per essere più sensibili ai doni di Dio come il sole, la pioggia, i fiori, i frutti e tutto quello che ci offre la natura che ci circonda. Alimentiamo in noi sentimenti di riconoscenza per non diventare indifferenti nell’uso delle comodità moderne: luce, riscaldamento, radio, televisione, macchine, mezzi di trasporto comodi e veloci. Come godremmo di più se sentissimo che riceviamo un dono ogni volta che le usiamo e come tante persone si siano sacrificate per procurarcelo.

Ringraziamo ogni giorno il Signore per averci fatto nascere in un paese cristiano, da genitori buoni che ci hanno curate, custodite ed educate nella fede, favorendo così la nostra vocazione missionaria. Ringraziamolo sempre dei grandi favori che concede alla nostra famiglia missionaria.  Ci sono altri motivi, Signore, che, al termine dell’anno, esigono il nostro rendimento di grazie.

 

Ti ringraziamo, Signore, perché ci conservi nel tuo amore. Perché continui ad avere fiducia in noi. Grazie, perché non solo ci sopporti, ma ci dai ad intendere che non sai fare a meno di noi.  Grazie, Signore, perché non finisci di scommettere su di noi. Perché non ci avvilisci per le nostre inettitudini. Anzi, ci metti nell’anima un cosi vivo desiderio di recupero, che già vediamo il nuovo anno come spazio della speranza e tempo propizio per sanare i nostri dissesti.

Spogliaci, Signore, di ogni ombra di arroganza. Rivestici dei panni della misericordia e della dolcezza. Donaci un futuro gravido di grazia e di luce e di incontenibile amore per la vita. Aiutaci a spendere per te tutto quello che abbiamo e che siamo. E la Vergine tua Madre ci intenerisca il cuore. Fino alle lacrime.

Ognuno di noi vuole ringraziarti per il tempo che ci hai concesso. La nostra comunità, come un mosaico, si compone delle nostre vite, inquadrate nell’unica vita e nell’unico tempo: quello di Dio… In questo Tuo e nostro tempo, o Dio, quanti tasselli importanti del mosaico: ogni tassello è stato un Tuo dono. Ti ringraziamo per questi 365 giorni trascorsi in cui abbiamo cercato di testimoniare come meglio potevamo i tratti del Tuo volto, Gesù. Per questo cantiamo insieme: Canterò senza fine l’amore del Signore.

La nostra vita è stata un viaggio verso mete e percorsi diversi che a volte si sono incrociati. Si viene, si resta per un po’, si costruisce, e poi si riparte con nel cuore tante speranze. Ogni arrivo una grazia, ogni partenza un’occasione di crescita per tutti. Signore Gesù, Ti ringraziamo per ogni persona, laica e consacrata che ha attraversato i nostri cortili in quest’anno. Ciascuno di loro ha donato alla nostra comunità qualcosa di sé, aiutandola a crescere. Per questo cantiamo insieme: Canterò senza fine l’amore del Signore. 

Ti ringraziamo per averci fatto assaporare, in quest’anno, la gioia di stare insieme. Ci siamo ritrovati comunità in cammino, legata da fede e valori condivisi, oltre ogni immediatezza. Fa’ che comprendiamo che se sei Tu la pietra su cui questi rapporti si fondano, saremo in grado di vivere l’accoglienza e il senso di famiglia. Per questo cantiamo insieme: Canterò senza fine l’amore del Signore. 

Ti ringraziamo per le persone care che ci hai donato e che ora non ci sono più. Tu ci dici, o Signore, che la croce è preludio di Resurrezione. Accoglili nella Tua luce perché possano celebrare non la morte assoluta, ma la pienezza della vita. Per questo cantiamo insieme: Canterò senza fine l’amore del Signore.

La tradizione della comunità cristiana nei momenti importanti dell’anno usa il nobile e antico inno Te Deum., ed anche nel concludere l’anno civile vogliamo utilizzarlo come solenne atto di lode e di ringraziamento. O Dio, Signore del tempo e della vita, concedici di scoprire con gioia i segni della tua provvidenza e donaci la forza di testimoniare e di diffondere il vangelo del tuo Figlio, il Cristo benedetto, che vive e regna con te per tutti i secoli dei secoli”.

Amen!

 

 

 

Redazione da s. di inf.

 

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