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Messina – Lavoratori deceduti per Covid-19, celebrazione religiosa presieduta dall’arcivescovo
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Una celebrazione religiosa presieduta dall’arcivescovo Giovanni Accolla, dedicata “Ai lavoratori che hanno perso la vita a causa del Covid-19 e a quanti lottano per mantenere il proprio posto di lavoro”, si è svolta, nel giorno della festa di S. Giuseppe, nella chiesa di Santa Caterina. Con questo momento celebrativo, promosso dall’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro insieme all’Unione cristiana imprenditori e dirigenti (UCID), si è voluto rinnovare l’impegno con la cittadinanza nel giorno della festa del patrono dei lavoratori. Hanno preso parte alla cerimonia i rappresentanti delle associazioni di categoria: datoriali, sindacali ed ecclesiali della provincia di Messina (Confindustria – Cna – Confartigianato – Sadacasa – Claai – Confcommercio –
Confesercenti – Confcooperative – Confimprese – Mcl – Acli – Cgil – Cisl – Uil).
Il presidente Ucid della sezione di Messina, Antonino Brudetto, annunciando l’avvio di un Centro di ascolto dedicato agli imprenditori e ai giovani professionisti, ha tenuto a ricordare che “La Sicilia ha spesso vissuto periodi di crisi ma si è sempre saputa rialzare; non è questo il momento di mollare, dobbiamo essere fiduciosi, incoraggiarci vicendevolmente, impegnarci a essere una comunità solidale”. Brudetto si è soffermato inoltre a riflettere sull’amara constatazione che sono mutati tempi, spazi e modalità di incontro, e che la “capacità di portare a profitto gli investimenti per utilizzare al meglio le risorse, sembra minacciata da una fragilità e una vulnerabilità che credevamo non ci appartenesse”.
In un contesto difficile come quello attuale, l’attualità della figura di S. Giuseppe, “uomo della fiducia”, è stato messa in risalto dall’arcivescovo Accolla, che ha esortato a “riscoprire l’importanza della cura, dell’accompagnamento, e dell’accoglienza, favorendo percorsi di rilancio delle potenzialità di ciascuno e facendoci carico delle fragilità dei fratelli”. “I luoghi di lavoro – ha detto il presule – siano botteghe di familiarità e fraternità, dove apprendere l’arte di una nuova vita”.
La liturgia eucaristica è stata concelebrata dal direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale don Sergio Siracusano e dal parroco mons. Giò Tavilla.
Redazione da comun. st.