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MONTEVERGINE – Tre volti, tre nomi, tre storie, tre testimonianze di fede, di speranza e di carità
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Sempre vive le radici del monastero clariano di Montevergine fondato a Messina da S. Eustochia Smeralda Calafato nel 1464, con il proposito di vivere in pienezza la Regola di S. Chiara, pianticella di Francesco d’Assisi. Eustochia, Chiara, Francesco. Un filo invisibile e forte lega Eustochia a Chiara e a Francesco. Tre volti, tre nomi, tre storie, tre testimonianze di fede, di speranza e di carità. Tre modi di mostrare il volto paterno e misericordioso di Dio, di rendere presente Gesù crocifisso e risuscitato e di vivere nella gioia l’Amore che è lo Spirito Santo. Tre punti di riferimento per tutti. Per credenti e non. In contesto di obbedienza, povertà, castità. Sotto il segno luminoso dell’umiltà, della semplicità e dell’essenzialità. Un monastero è sempre memoria e profezia. Memoria, perché richiama persone, valori, eventi ed esperienze che attraversano i secoli. Profezia, perché rivela e anticipa cieli nuovi e mondi nuovi. Quelli del Dio che viene. Maranathà.
Pietro Aliquò
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