Querida Amazonia, “L’oggetto di discussione del Sinodo non era il celibato sacerdotale”

Redazione1
di Redazione1 Febbraio 15, 2020 12:36

Querida Amazonia, “L’oggetto di discussione del Sinodo non era il celibato sacerdotale”

Dalle risultanze del Sinodo Panamazzonico (6-27 ottobre 2019), in riferimento all’apertura – per quanto timida e limitata a casi rari per comunità remote dell’Amazzonia – riguardanti la possibile ordinazione al presbiterato di diaconi sposati, sono sorte discussioni e proposte innovative rivolte a introdurre modificazioni della secolare regola del celibato sacerdotale; un argomento che non è stato affrontato nel Sinodo, dedicato a una specifica regione caratterizzata da particolari tematiche e necessità. 

Nella conferenza stampa di presentazione di Querida Amazonia, avvenuta nella Città del Vaticano, il 12 febbraio 2020, si fa presente che nell’esortazione post-sinodale di Papa Francesco non c’è alcun accenno ai temi affrontati nel documento finale, dai “viri probati” al diaconato femminile.

E’ Una “lettera d’amore per l’Amazzonia e i suoi popoli”, nata alla fine di una lunga discussione, che va letta insieme al documento finale del Sinodo, ma senza considerare il documento finale come un documento magisteriale, nemmeno sul tema del celibato sacerdotale, che tra l’altro non era l’oggetto di discussione del Sinodo. Questa è la Querida Amazonia, l’esortazione post Sinodo Panamazzonico di Papa Francesco, secondo gli intervenuti alla conferenza stampa di presentazione dell’esortazione (A. Gagliarducci).

Una esortazione in cui Papa Francesco non fa nemmeno menzione del tema di viri probati, dell’ordinazione dei preti sposati, o delle diaconesse, che invece erano rientrati nel documento finale del Sinodo. Anzi, sul tema del sacerdozio, Papa Francesco ne spiega chiaramente la natura sacramentale, e piuttosto chiede di pregare per le vocazioni e di inviare missionari, specificando chiaramente quale è il ruolo dei laici all’interno della Chiesa.

Papa Francesco la ha firmata da San Giovanni in Laterano, ed è perché – spiega Matteo Bruni, direttore  della Sala Stampa della Santa Sede – “gli riconosce un contenuto particolarmente pastorale”. Secondo il Cardinale Michael Czerny, che del Sinodo Panamazonico è stato segretario speciale, il fatto che però Papa Francesco incoraggi a leggere il documento finale del Sinodo nella sua interezza, dà a questo documento finale una sua dignità. “A parte l’autorità magisteriale formale – dice il Cardinale Czerny – la presentazione ufficiale e l’incoraggiamento conferiscono al documento conclusivo una certa autorità morale”. Per questo, aggiunge, “ignorarla sarebbe una mancanza di obbedienza alla legittima autorità del Santo Padre, mentre trovare difficili alcuni punti non sarebbe una mancanza di fede”.

Il cardinale Czerny comunque conclude il suo intervento sottolineando che il documento conclusivo “contiene le proposte presentate e votate dai Padri Sinodali ha il peso di un documento sinodale conclusivo”, mentre l’esortazione, “che riflette l’intero cammino e il suo documento conclusivo, ha l’autorità del magistero ordinario del Successore di Pietro”. Poi spiega ulteriormente che “il Papa presenta il documento e ci incoraggia a leggere tutto il documento”, e per questo tutte le proposte restano sul tavolo come proposte fatte dal sinodo, e il Papa incoraggia “la Chiesa in Amazzonia, tutta la Chiesa” a leggerlo e trarne beneficio. Matteo Bruni spiega ulteriormente che il “Sinodo non era un confronto sul celibato”, che è venuto fuori come una esigenza pastorale, e il Papa ha risposto all’esigenza pastorale come “ha risposto nell’esortazione apostolica”, considerando che “la posizione del Papa sul celibato era nota”.

Ancora sul documento finale, il Cardinale Baldisseri, segretario generale del Sinodo ammette che l’Episcopalis Communio, il documento che regolamenta il Sinodo dei vescovi, sottolinea che “se approvato espressamente dal Romano Pontefice, il documento finale partecipa del magistero ordinario”. Ma, aggiunge, “l’esortazione apostolica non parla di approvazione del documento finale, invita a leggerlo, dice che non ripete e non vuole rimpiazzare e non lo cita, questo credo che sia importante”.

Papa Francesco ha dunque ponderato le conclusioni del Sinodo, e poi ha deciso piuttosto di concentrarsi sui suoi sogni per la Regione Panamazzonica, che sono poi i suoi sogni per l’America Latina. Il Cardinale Lorenzo Baldisseri ha tratteggiato tutto il cammino preparatorio del Sinodo, mettendo in luce come la REPAM (Rete Ecclesiale Panamazzonica) ha organizzato “circa 260 eventi nel territorio amazzonico, di cui 70 assemblee territoriali, 25 forum tematici e più di 170 altre attività”, cui hanno partecipato complessivamente “più di 87 mila persone”. Il Cardinale Baldisseri ha poi detto che “l’assemblea sinodale si è caratterizzata da una corale e vivace partecipazione, ricca di testimonianze e proposte da parte dei 185 padri sinodali”.

 

 

 

Redazione da ag. di i.

 

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