MESSINA – Turismo religioso: Tra esigenze e contraddizioni

Admon
di Admon Ottobre 29, 2015 09:00

MESSINA – Turismo religioso: Tra esigenze e contraddizioni

Parlando di turisti_001turismo religioso, con l’intenzione di approfondire consapevolezza delle sue caratteristiche e finalità, vediamo che insieme al notevole interesse che da qualche tempo, e da più parti, viene rivolto a questo fenomeno in crescita, si riscontrano diverse incoerenze e contraddizioni. Innanzitutto si rileva che, a fronte del proliferare, sia nel pubblico che nel privato, di proposte e iniziative intese a valorizzare le potenzialità di questa attività, le idee con cui si cerca di impostarne gli schemi di realizzazione sono spesso poco chiare e, di solito, inefficaci. Tra le cause di queste carenze c’è anche il fatto che questa forma di turismo viene per lo più affrontata con superficialità e scarsa conoscenza delle sue dinamiche operative.

Le suddette considerazioni, oltre che per gli effetti deludenti che si riscontrano – quanto meno dalle nostre parti – trovano conferma anche nel parere di autorevoli studiosi della materia, che ancora non sono riusciti a chiarire bene quale sia l’ordinamento basilare del turismo religioso (una realtà, beninteso, che va considerata differente dal pellegrinaggio), a causa dell’ambivalenza che esso porta in se, e per le incertezze che suscita circa il modo in cui lo si dovrebbe inquadrare e mettere in atto. Da tenere ben presente, inoltre, che questa indiscussa discordanza esistente tra le due componenti che rendono questa attività bifronte, è il motivo perchè, sia sul piano teorico che attuativo, possano nascere ambiguità, incongruenze e controversie.

Tutto ciò lo si evince chiaramente dal momento che, sia sul piano programmatico che di applicazione, turismo e religiosità, presentano notevoli diversità; per cui non si può non riconoscere che le modalità mondane del viaggiare, relative al primo elemento, tendono inevitabilmente a confliggere con la religiosità di intenti appartenente al secondo. Si vengono così a configurare, due fronti tra loro disomogenei: da una parte la complessa dinamica strutturale dell’operare turistico con le sue peculiarità di carattere commerciale ed edonistico, fondate sugli stereotipi tecnici del viaggiare moderno; dall’altra il mondo variegato delle motivazioni personalissime del sentire religioso, da cui nasce il bisogno di soddisfare esigenze di interiorità e di fede, col fare esperienze intimistiche e conoscitive di luoghi sacri di grande significato storico, identitario e soprattutto interiore.

Oltretutto, nel programmare le modalità attuative riguardanti questo tipo di viaggiatori, accade che, da parte di chi ne gestisce l’organizzazione, si ha di solito la tendenza a impostare le cose prevalentemente secondo criteri tecnico-logistico-commerciali, a discapito di quanto attiene alle motivazioni di carattere spirituale.
Un’ulteriore discordanza nell’interfacciarsi dei comportamenti puramente turistici con le istanze di carattere interiore, si riscontra per il fatto che il turismo religioso è un fenomeno complesso e in costante evoluzione nelle sue dinamiche operative, per cui può facilmente generare ambiguità di interpretazioni e di opinioni.

Pertanto, nel trovarci a confronto con una tipologia del viaggiare moderno, che è dominata da bisogni di interiorità, fraternità e socializzazione, si capisce bene come sia necessario uno specifico apporto culturale, inteso a dare la giusta attenzione a un modo di agire appropriato, cioè rispettoso dei valori fondamentali di accoglienza, ospitalità e affabilità. Dunque, necessità di ridimensionare gli standardizzati tecnicismi dei modelli operativi turistici, curando invece, in particolar modo, le modalità comportamentali rivolte a soddisfare esigenze spirituali, di calorosa socialità e fraterna reciprocità.

 

Anastasio Majolino

Admon
di Admon Ottobre 29, 2015 09:00

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