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Attentato in Congo: la morte di Attanasio e Iacovacci, “Un impegno di dedizione fino al dono della vita”
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La morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci avvenuta in Congo, insieme all’autista che li accompagnava nel corso di un attentato con scontro a fuoco, ha scosso il mondo suscitando “profondo cordoglio, tristezza, e rabbia”. L’ambasciatore e il carabiniere sono stati colpiti a morte da due proiettili ciascuno, nello scontro a fuoco tra gli assalitori e i ranger congolesi intervenuti in soccorso. Si trattava forse di un tentativo di rapimento (AciStampa).
L’arcivescovo ordinario militare per l’Italia (Omi), Santo Marcianò ha espresso cordoglio e vicinanza “alle famiglie dell’ambasciatore Luca Attanasio e del militare dell’Arma dei Carabinieri Vittorio Iacovacci, alle istituzioni italiane e in particolare all’Arma dei Carabinieri”.
In un breve messaggio il presule si dichiara “Segnato da un profondo dolore per il terribile attentato avvenuto nell’est del Congo”. Per Marcianò “Il crudele attentato conferma, ancora una volta, la dedizione qualificata e incondizionata, fino al dono della vita, di uomini delle Istituzioni e dei giovani delle Forze Armate, inviati dal nostro Paese a svolgere una missione che è sempre missione di Pace”.
I due italiani, scrive ancora Marcianò, “sono rimasti vittime di uno di quei conflitti che, da molti anni, insanguinano tanti Paesi dell’Africa: guerre spesso dimenticate dall’opinione pubblica ma che continuano a mietere vittime innocenti. Tra queste vittime, oggi, la nostra Chiesa dell’Ordinariato Militare piange l’ambasciatore Luca Attanasio e il Carabiniere Vittorio Iacovacci, assieme al loro autista, affidandoli, nella preghiera, al Dio della Vita e della Pace, mentre si augura che il loro esempio generoso ed eroico spinga la Comunità internazionale ad usare ogni impegno per estinguere i focolai di violenza di cui sono vittime tanti popoli e a proteggere quanti vegliano sulla loro sicurezza”.
Attraverso un telegramma inviato al Presidente della Repubblica Mattarella, Papa Francesco ha espresso il proprio cordoglio per l’attentato in cui ieri in Congo hanno perso la vita Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci ed il loro autista congolese Mustapha Milambo.
“Esprimo – scrive il Papa – il mio sentito cordoglio per la scomparsa di questi servitori della pace e del diritto”. “Raccogliamo – aggiunge Francesco – l’esemplare testimonianza del signor ambasciatore, persona di spiccate qualità umane e cristiane, sempre prodigo nel tessere rapporti fraterni e cordiali per il ristabilimento di serene e concordi relazioni in seno a quel paese africano; come pure quella del carabiniere, esperto e generoso nel suo servizio e prossimo a formare una nuova famiglia”.
Il Papa affida le anime delle vittime alla Provvidenza di Dio “nelle cui mani nulla va perduto del bene compiuto”.
Durante il funerale di stato dell’ambasciatore italiano e del carabiniere celebrato questa mattina nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma, il cardinale De Donatis ha ricordato i due meritevoli servitori dello Stato: “Questi due uomini hanno deciso di compromettersi per l’esistenza degli altri, anche a costo della propria vita”. “Luca, Vittorio e Mustapha sono stati strappati da questo mondo dagli artigli di una violenza stupida e feroce che porterà solo dolore. Dal male viene solo altro male” ha detto il cardinale nell’omelia.
I feretri, avvolti nel tricolore sono stati trasportati nella chiesa dai carabinieri del 13° reggimento, quello di Iacovacci. Presenti il premier Mario Draghi, i ministri Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Luciana Lamorgese, Giancarlo Giorgetti e i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati, in sostituzione del presidente Mattarella non presente per una lieve indisposizione, oltre alle famiglie delle due vittime. La chiesa è chiusa al pubblico. Subito dopo la funzione, i due feretri torneranno nei loro comuni di origine: Limbiate, in Lombardia, e Sonnino, nel Lazio.
Sabato una messa per Attanasio sarà celebrata a Lambiate, dall’arcivescovo di Milano Delpini.
Redazione da Ag. di i.