MESSINA – Celebrata la Festività della Madonna della Lettera, presieduta dal Cardinale Francesco Montenegro

Redazione1
di Redazione1 Giugno 9, 2018 21:55

MESSINA – Celebrata la Festività della Madonna della Lettera, presieduta dal Cardinale Francesco Montenegro

E’ stato un momento celebrativo di particolare gioiosità, cui, alla abituale partecipazione affettiva dei messinesi verso la loro storica Patrona, si sono aggiunti altri motivi di contentezza per la presenza dell’amato concittadino, il Cardinale mons. Francesco Montenegro, tornato a Messina dopo 2 anni, e per la professione di fede emessa dal neo vescovo ausiliare mons. Cesare Di Pietro.

In una cattedrale gremita di fedeli, Messina ha celebrato con gioia la festività della Patrona, posticipandone i festeggiamenti per l’esigenza prioritaria della solennità del Corpus Domini. Gioia che per i messinesi, in questa speciale ricorrenza, è stata più intensamente vissuta per la presenza del Cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, tornato per l’occasione nella sua città. E la città tutta, festante, si è stretta a lui manifestandogli con entusiasmo il proprio affetto, nel grato ricordo del suo cammino di fede, che, come ha tenuto a evidenziare l’arcivescovo mons. Giovanni Accolla, lo ha visto operare fin dall’inizio della sua esperienza sacerdotale in un lungo e fecondo percorso pastorale nella Caritas diocesana, e nel generoso e costante servizio per gli ultimi e i poveri.

Con un’omelia dotta e centrata “Padre Franco”, come ancora lo chiamano  affettuosamente i parrocchiani di San Clemente, ha espresso con toni commossi i suoi sentimenti di felicità nel rivedere tanti cari amici e per averne potuto riabbracciare parecchi, insieme ai confratelli. Un particolare segno di contentezza e gratitudine, mons. Montenegro ha inteso manifestarlo affermando: “Se sono un prete che ha camminato e continua a farlo è merito di questa Chiesa”. Precisando, con umile e fraterno spirito di compartecipazione: “Oggi, a Messina, vengo da pellegrino ai piedi di Maria, per onorarla insieme a voi nel segno di una tradizione antichissima a cui ci piace legare la nostra vita”.

Riguardo a questa festività così cara ai messinesi, il Cardinale Montenegro, richiamandone il senso più significativo, ha poi sottolineato che alla Lettera di Maria ognuno di noi dovrebbe saper corrispondere scrivendo personalmente, col proprio esempio di vita, le parole amore, benevolenza, carità, attenzione, rispetto, amicizia.  Ha chiesto poi ai messinesi di pregare anche per l’Arcidiocesi di Agrigento a lui affidata, e ha rivolto il suo caloroso auspicio al neo vescovo ausiliare, mons. Cesare Di Pietro, che nel corso della celebrazione ha emesso la professione di fede, incoraggiandolo a continuare sulla scia di quanto finora ha compiuto con coraggio e abnegazione.

Montenegro ha richiamato anche l’attenzione sulla sofferta “consapevolezza di vivere una stagione difficile a causa delle drammatiche problematiche sociali, soprattutto in questa nostra isola, e le incertezze per il futuro”, ponendo l’interrogativo: “Ma noi in proposito quale impegno manifestiamo?”. Facendo rilevare, come spesso accade, che si rimanga inermi di fronte a quei processi di regressione che intaccano vari ambiti della vita nelle nostre Comunità, come se si trattasse di questioni non riguardanti la nostra fede. Mentre “il domicilio della Chiesa – ha ribadito Montenegro  – è la strada ed è legato all’impegno verso gli ultimi, i poveri, che non hanno bisogno soltanto di pane e vestiti, ma di amicizia e soprattutto del diritto di vivere, come tutti noi, le gioie e le emozioni”.

Al solenne pontificale, presieduto da Montenegro, e concelebrato dall’arcivescovo mons. Accolla, da mons. Vittorio Mondello, arcivescovo emerito di Reggio Calabria e Bova, e dal neo vescovo ausiliare mons. Di Pietro  – che sarà consacrato il prossimo 2 luglio –  erano presenti innumerevoli sacerdoti e religiosi dell’Arcidiocesi, e le varie autorità civili, militari e accademiche. Ad animare la celebrazione è stata il coro diocesano “S. Maria della Lettera”, diretto dal maestro Nazzareno De Benedetto e accompagnato all’organo da don Giovanni Lombardo

 

 

 

A. Majolino

 

 

 

Redazione1
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