Cristiani perseguitati nel mondo, una violenza impressionante che rimane sommersa nel silenzio generale.

Redazione1
di Redazione1 Febbraio 24, 2017 21:56

Cristiani perseguitati nel mondo, una violenza impressionante che rimane sommersa nel silenzio generale.

Un fenomeno mondiale di notevoli proporzioni, per cui il Papa ha più volte ribadito che le violenze verso i cristiani sono più numerose oggi che nei primi tempi della Chiesa.

A seguito della campagna internazionale sottoscritta da papa Franc. °diversi cardinali e vescovi allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica che è in atto un “genocidio” senza precedenti contro le comunità cristiane in Medio Oriente, il Papa – a sorpresa – ha fatto sapere che “genocidio” gli  sembra una parola “riduttiva”. Egli ritiene che il termine adatto per descrivere quello che avviene in molti paesi arabi e in diverse zone dell’Africa è invece “martirio”.

“Il mondo odia i cristiani – ha affermato il Pontefice –  per la stessa ragione per cui ha odiato Gesù, perché Lui ha portato la luce di Dio e il mondo preferisce le tenebre per nascondere le sue opere malvagie”. I martiri non appartengono soltanto ai primi secoli dopo Cristo, ha ricordato papa Francesco: “I martiri di oggi sono maggiori nel numero rispetto ai martiri dei primi secoli. Quando leggiamo la storia leggiamo tanta crudeltà verso i cristiani, la stessa che c’è anche oggi, ma in numero superiore”.

Infatti, confrontando le statistiche di tre diversi centri di ricerca degli Stati Uniti e del Censur, risulta che in 102 paesi persecuzioni.1°del mondo fra i 500 e i 600 milioni di cristiani non possono professare liberamente la loro fede. “Senza voler dimenticare o sminuire le sofferenze dei membri di altre religioni, i cristiani sono il gruppo religioso più perseguitato del mondo”,

Si stima che siano 90 mila i cristiani uccisi per la loro fede nel 2016. A dare queste cifre, in un’intervista a Radio Vaticana, è stato Massimo Introvigne, direttore del Cesnur, Centro Studi Nuove Religioni.  Nel corso del 2016, i dati sulle uccisioni degli operatori pastorali fanno registrare 31 operatori pastorali uccisi, 9 in più rispetto ai 22 del 2015 (+ 41%). Per cui il 2016 si può considerare un “anno nero” per i cattolici, preti, religiose e laici, violenza su persone °impegnati nell’evangelizzazione. Nel mondo, nel 2016, sono stati uccisi 14 sacerdoti. L’anno precedente ne furono uccisi 13. Un aumento sorprendente si registra nel caso delle religiose: le vittime sono passate da 4 nel 2015 a 9 nel 2016. I laici uccisi nel 2016 sono stati 8 tra cui tre operatori Caritas, 4 catechisti e un seminarista, mentre 5 erano state le vittime del 2015.

La causa di questo tragico fenomeno non è da attribuire soltanto allo Stato islamico, come si pensa solitamente; Introvigne infatti sottolinea che in medio oriente – e in tutto l’oriente dove è fortemente radicato l’estremismo islamico – l’estremismo religioso dell’Islam colpisce non solo i cristiani, ma anche gli stessi mussulmani. In America Latina, negli ultimi dieci anni, dal 2005 al 2015, gli operatori pastorali assassinati sono stati 121 di cui 107 sacerdoti. Negli ultimi dieci anni dal 2005 al 2015 il totale di operatori pastorali cattolici uccisi nel mondo è stato di 259 persone.

Un altro resoconto, riferito dal liberal Center for American Progress, afferma che la maggior parte delle comunità cristiane del medio oriente stanno morendo. “Il calo costante è tale che molti cristiani in medio oriente temono che le distruzione del sacro °loro chiese si trasformeranno in musei, piuttosto che in luoghi di culto al servizio di vibranti comunità di credenti”. Secondo il rabbino Jacob Neusner, non è soltanto il mondo a essersi voltato dall’altra parte.

Di fronte a questi terribili fatti angoscianti, papa Francesco ha ribadito con dolore come “Anche oggi la chiesa,  per rendere testimonianza alla luce e alla verità, sperimenta in diversi luoghi dure persecuzioni, fino alla suprema prova del martirio; e quanti nostri fratelli e sorelle nella fede subiscono soprusi, violenze e sono odiati a causa di Gesù! Per cui oggi vogliamo pensare a loro ed essere loro vicini con il nostro affetto, la nostra preghiera e anche il nostro pianto”.

 

 

 

Redazione, da Agenzia di informazioni

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