Madonna del Carmelo, celebrazione di “una spiritualità mariana austera, profonda e intrisa di ascesi”

Redazione1
di Redazione1 Luglio 16, 2022 00:39

Madonna del Carmelo, celebrazione di “una spiritualità mariana austera, profonda e intrisa di ascesi”

E’ un forte richiamo di profonda spiritualità quello che promana dalla solennità liturgica della Madonna del Carmine, detta anche Madonna del Carmelo, che si celebra il 16 luglio. Una ricorrente celebrazione che ha una storia lunga e articolata, le cui origini risalgono attorno al 1100, quando un gruppo di eremiti provenienti dall’Europa si ritirò sul Monte Carmelo (520 mt), situato nell’attuale stato di Israele, dove costruirono una chiesetta dedicata alla Madonna e vennero chiamati Carmelitani, dal nome dal luogo dove vivevano.

Monte del Carmelo legato al profeta Elia prima di essere luogo di devozione mariana, dove il carmelitano inglese Simone Stock (1165-1265) visse una forte esperienza spirituale che lo portò a rinnovare l’affidamento dei religiosi alla Vergine Maria. Una spiritualità, quella del Carmelo, “austera, profonda, intrisa di ascesi, silenzio, meditazione. I carmelitani, come altri religiosi, hanno sempre coltivato moltissimo la preghiera, l’interiorità, l’unione dell’anima con Dio”. Gli scritti di tanti carmelitani rappresentano alcune delle vette più alte dell’esperienza cristiana. Tuttora l’ordine carmelitano gestisce un’importante università a Roma, il Teresianum, specializzata nello studio della mistica e della spiritualità.

Da circa otto secoli, in molte parti del mondo, sono sorti santuari, monasteri, chiese, luoghi sacri consacrati alla devozione particolare della Madonna invocata con il titolo di Vergine Maria del Monte Carmelo. Dove l’esperienza della vita carmelitana si è profondamente radicata, creando focolai di elevato misticismo, da cui tante anime consacrate sono state totalmente attratte a vivere un’unione più intima con Dio. Forme di vita contemplativa carmelitana realizzate attualmente in tre forme principali: quella monastica femminile, quella fraterna maschile, e quella laicale.

Tra le figure più significative che hanno dato particolare risalto a questo modello di vita religiosa, ci sono santi straordinari: i grandi mistici spagnoli Teresa d’Avila (1515- 1582) e Giovanni della Croce (1542-1591), che scrisse un’opera di spiritualità intitolata proprio Salita del Monte Carmelo; la francese Teresa di Lisieux (1873-1897), Elisabetta della Trinità (1880-1906), e la tedesca Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein, 1891-1942), uccisa ad Auschwitz perché di origini ebraiche.

Nella tradizione cattolica e carmelitana, in particolare, la Signora del Monte Carmelo rappresenta il “fiore più bello del giardino di Dio. La Vergine purissima che possiede la bellezza di tutte le virtù, il perfetto modello di ogni vita contemplativa e in particolare la premurosa madre, sorella e patrona dei religiosi carmelitani e di tutti i fedeli”. Che si impegnano a “salire il monte del Signore per stare nel suo luogo santo” sotto il segno dello Scapolare, foriero delle speciali promesse di salvezza eterna attribuite dalla tradizione alla stessa Vergine e simbolo di consacrazione a Lei.

Per riconoscere una raffigurazione, o statua, della Madonna del Carmelo è sufficiente individuare la presenza dello scapolare. “Questo segno ha un significato pratico, ma anche spirituale, a indicare una presenza protettiva e vicina di Gesù e di Maria per la persona che lo indossa. Il secondo aspetto è quello della mistica carmelitana”. Di cui parla l’esperienza spirituale di san Simone Stock, che propagò la devozione della Madonna del Carmelo e compose per Lei un bellissimo inno, il Flos Carmeli. la Madonna assicurò che a quanti si fossero spenti indossando lo scapolare sarebbero stati liberati dalle pene del Purgatorio, affermando: «Questo è il privilegio per te e per i tuoi: chiunque morirà rivestendolo, sarà salvo».

 

 

Redazione da s. di inf.

 

 

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