Si è spento Giovanni Marra, arcivescovo emerito di Messina

Redazione1
di Redazione1 Luglio 13, 2018 19:11

Si è spento Giovanni Marra, arcivescovo emerito di Messina

La scomparsa di mons. Giovanni Marra, arcivescovo emerito di Messina, deceduto a Roma all’età di 87 anni, ha suscitato vivo cordoglio nella nostra città, dove era molto stimato. In coloro che hanno avuto modo di conoscerlo più da vicino, ha lasciato sentimenti di vivo apprezzamento e gratitudine per le sue doti di sacerdote, pastore e padre.

Nato a Cinquefrondi (RC) il 5 febbraio 1931, dopo aver studiato filosofia e teologia nel Pontificio Seminario Regionale Pio XI di Reggio, nel 1952 si è trasferito a Roma dove ha conseguito il Dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università lateranense. Il 19 settembre del 1953 ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale.

Dal 1960 al 1986 ha prestato servizio presso la Santa Sede, prima presso la Congregazione per il clero, poi in Segreteria di Stato, infine all’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica. Il 7 giugno 1986 è stato eletto da Papa Giovanni Paolo II vescovo titolare di Usula, con l’incarico di ausiliare di Roma per le attività pastorali ed amministrative e segretario generale del Vicariato. Il 14 novembre 1989 è stato nominato arcivescovo titolare di Ravello e ordinario militare per l’Italia.

Il 17 maggio 1997 è stato eletto arcivescovo metropolita di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela e archimandrita del Santissimo Salvatore, prendendo possesso canonico dell’arcidiocesi il 21 giugno dello stesso anno, dove ha concluso il mandato il 5 gennaio 2007. Il 3 gennaio 2007 Papa Benedetto XVI lo ha nominato membro della Congregazione per i vescovi. Dal 5 marzo 2011 al 31 maggio 2012 è stato amministratore apostolico della diocesi di Orvieto-Todi.

Il suo segretario particolare a Messina, mons. Giò Tavilla, lo ha ricordato con un messaggio diffuso ai media in cui lo

ritrae come “un grande uomo e un vescovo di elevate doti”, che “ha coniugato la fermezza del governo con la tenerezza della paternità”. “È stato un arcivescovo che ha amato la nostra diocesi tanto da volere essere sepolto nella nostra cattedrale”. Infine, riferendosi alle doti dell’amato

 

Pastore, mons. Tavilla ricorda “le scelte pastorali che hanno sempre guardato al bene della
comunità o dell’ufficio a cui chiamava i sacerdoti. Il progetto lo realizzava con lungimiranza e fermezza, ma sempre attento alla persona”.

Celebrazione del rito funebre in Roma, nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia. A Messina, in Cattedrale, martedì 17 luglio, alle ore 11.

 

 

 

 

 

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