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S. Teresa d’Avila: grande figura mistica pioniera della vita spirituale e della riforma carmelitana
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E’ una delle più affascinanti figure mistiche della Chiesa cattolica. Santa Teresa d’Avila, nota anche come Teresa di Gesù, la cui solennità liturgica si celebra il 15 ottobre, è famosa per la sua profonda spiritualità. Teresa ha lasciato un’eredità duratura come Dottore della Chiesa, un’onorificenza concessa a pochissimi santi; come riformatrice e per il suo immenso contributo alla teologia mistica. Le sue Opere sono dense di una profondità spirituale inaudita. Leggere le sue parole è come percorrere uno straordinario viaggio verso Dio. Attraverso i suoi scritti e la sua testimonianza di vita, continua a ispirare i credenti di tutto il mondo.
Basterebbe soffermarsi solo su alcune righe della sua “Vita” per rendersi conto di quanto la santa mistica spagnola sia importante per comprendere la storia della Chiesa; di quanto sia preziosa la testimonianza dei Santi per il cammino di ogni fedele: “Chi ha come amico
Cristo Gesù e segue un capitano così magnanimo come lui – una della sue affermazioni più incisive – può certo sopportare ogni cosa; Gesù infatti aiuta e dà forza, non viene mai meno ed ama sinceramente. Infatti ho sempre riconosciuto e tuttora vedo chiaramente che non possiamo piacere a Dio e da lui ricevere grandi grazie, se non per le mani della sacratissima umanità di Cristo, nella quale egli ha detto di compiacersi. Ne ho fatto molte volte l’esperienza, e me l’ha detto il Signore stesso”.
Nasce il 28 marzo 1515 ad Ávila, in Spagna, in una famiglia nobile e profondamente religiosa. Fin da piccola mostra grande interesse per la fede cristiana, divorando libri sulla vita dei santi e immergendosi nella preghiera. All’età di sette anni è già affascinata dall’idea del martirio, a dimostrazione del fervore religioso che la animava fin dall’infanzia. Tuttavia, dopo la morte della madre, Thérèse attraversò un periodo di turbolenze e dubbi. Da adolescente diventa sempre più mondana, attratta dalle
distrazioni della società aristocratica. Il padre, preoccupato per la sua compagnia e il suo comportamento, la mandò in convento all’età di 16 anni. Questo fu un punto di svolta nella sua vita. Sebbene all’inizio fosse riluttante a entrare nella vita religiosa, gradualmente si sentì chiamata a una vita più profonda di preghiera e di servizio. Nel 1535, all’età di 20 anni, Teresa entrò con piena convinzione nel Convento dell’Incarnazione di Ávila, una comunità carmelitana dove prese i voti religiosi.
Ma ben presto vi incontrò delle difficoltà. La vita nel Convento dell’Incarnazione non era così rigorosa come aveva immaginato. La comunità era caratterizzata da regole permissive e da molte distrazioni, tra cui numerose visite sociali, che rendevano difficile la vita di preghiera. Per diversi anni, Thérèse lottò con i propri dubbi e con la propria fragile salute. Si ammalò anche gravemente per diversi mesi, una malattia la cui guarigione fu
attribuita all’intercessione di San Giuseppe. Questo periodo di sofferenza e convalescenza ebbe un ruolo cruciale nella sua maturazione spirituale. Cominciò a sentire un profondo bisogno di riforma, non solo nella sua vita, ma anche nell’intero ordine carmelitano.
La “Vita” è un’opera fondamentale per entrare nella biografia della Santa d’Avila. I primi 5 capitoli esprimono l’intento fondamentale della Santa e narrano alcuni fatti salienti della sua vita. Il capitolo 6 è dedicato a San Giuseppe e alla devozione a lui rivolta. Bisogna ricordare che su 18 case che Teresa fonderà ben 12, che intitolerà a San Giuseppe. Nei capitoli 7,8,9 e 10 Teresa dà consigli preziosi a coloro che, progressivamente si danno all’orazione.
Una delle caratteristiche più sorprendenti della vita di Thérèse fu la sua profonda esperienza mistica. Dopo aver lottato per anni con periodi di aridità spirituale, nel 1554 ebbe un’esperienza mistica decisiva pregando davanti a un’immagine di Cristo flagellato. Da quel momento in poi, sperimentò una serie
di visioni mistiche ed estasi, che divennero la base della sua teologia spirituale. Thérèse descrisse le sue esperienze mistiche nei suoi scritti, in particolare nella sua famosa opera “Il libro della vita”. Parlava di un cammino spirituale interiore, di preghiera interiore e di incontro con Dio nel profondo dell’anima. Una delle immagini centrali che sviluppò fu quella del “castello interiore”, dove l’anima progredisce attraverso “dimore” spirituali sempre più profonde, fino a raggiungere l’unione con Dio. Thérèse insisteva sulla necessità di una vita di preghiera fervente e di un rapporto intimo con Dio, al di là dei semplici rituali esteriori. Credeva che la preghiera fosse un atto d’amore e di comunione con Dio, ed esortava le sue sorelle carmelitane ad abbracciare questo cammino con tutto il cuore.
Thérèse non fu solo una mistica e una teologa, ma anche una coraggiosa riformatrice. Vide che l’ordine carmelitano si era allontanato dal suo ideale di povertà, silenzio e preghiera. Nel 1562 fondò un nuovo convento ad Ávila, il convento di San Giuseppe, dove ripristinò la rigida regola carmelitana, che prevedeva povertà assoluta, silenzio rigoroso e preghiera contemplativa. Questo fu l’inizio di quello che è conosciuto come Carmelo Scalzo, che sostiene una maggiore austerità e un ritorno alle fonti della vita carmelitana. Il suo progetto di riforma incontrò una forte opposizione, sia all’interno del suo ordine che
tra il clero locale. Molti la consideravano troppo ambiziosa, persino ribelle. Ma Thérèse perseverò, sostenuta dalle sue visioni mistiche e dal suo amore per Cristo. Con l’aiuto del suo collaboratore spirituale, San Giovanni della Croce, estese la riforma a molti altri conventi e monasteri in tutta la Spagna. Alla fine della sua vita, aveva fondato diciassette monasteri riformati.
Santa Teresa d’Avila morì il 4 ottobre 1582 ad Alba de Tormes, dopo una vita di riforme, lotte e visioni mistiche. Fu canonizzata nel 1622 da Papa Gregorio XV e nel 1970 Papa Paolo VI la dichiarò Dottore della Chiesa, rendendola la prima donna a ricevere questo titolo. Oggi è riconosciuta come una delle più grandi mistiche cristiane e una figura chiave della spiritualità cattolica.
Redazione da Ag. di inf.



