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Celebrazione dell’Addolorata, Madre associata al dolore del Figlio per la salvezza dell’umanità
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La memoria della Vergine Addolorata ci chiama a rivivere il momento decisivo della storia della salvezza e a venerare la Madre associata alla passione del Figlio e vicina a lui innalzato sulla croce (Gv 19, 25- 27; Paolo VI, “Marialis cultus”,7). La sua maternità assume sul Calvario dimensioni universali (Paolo VI, ibidem, 37). Questa memoria di origine devozionale fu introdotta nel calendario romano dal papa Pio VII (1814).
La devozione alla Vergine Addolorata viene celebrata ogni anno il giorno 15 settembre, l’indomani della celebrazione dell’Esaltazione della Croce. Invita a riflettere sulla sofferenza di Maria e sulla sua partecipazione al mistero della redenzione, il cui significato si lega alla condivisione del dolore del Figlio per la salvezza dell’umanità. La festa, nata nel Medioevo e ufficializzata nel 1814, si incentra sui “Sette Dolori” della Vergine (raffigurati mediante sette
spade conficcate nel cuore), culminando con la sua fede incrollabile e la sua missione di madre e discepola.
La celebrazione è un momento di preghiera, meditazione e riflessione sulla fedeltà, il dolore e la speranza. diventando un punto di riferimento per i fedeli che cercano un esempio di resilienza e di amore. Chiama a contemplare l’amore di Dio, a unire le proprie sofferenze a quelle di Cristo e a trovare conforto nella figura di Maria, che offre un esempio di fede e di resilienza di fronte alle avversità della vita. La devozione a questo culto, che trae origine dai passi del Vangelo, o tramandati dalla devozione popolare, legati alla Passione e alla morte di Gesù, dove si parla della presenza di Maria Vergine sul Calvario, prese particolare consistenza a partire dalla fine dell’XI secolo e fu anticipatrice della celebrazione liturgica, istituita più tardi. Il Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius di ignoto, costituisce l’inizio di una letteratura, che porta alla composizione in varie lingue del “Pianto della Vergine”.
Il culto della Madonna Addolorata esisteva già alla fine dell’XI secolo. Inizialmente i dolori erano 5, come 5 erano i Gaudi. Si tratta di momenti della vita di Maria raccontati nei
vangeli, o tramandati dalla devozione popolare, legati alla Passione e alla morte di Gesù, ma non solo. I dolori di Maria venivano già allora rappresentati per mezzo di cinque spade conficcate nel cuore. Furono soprattutto Sant’Anselmo e San Bernardo a contribuire al diffondersi di questa forma devozionale che esaltava la figura di Maria come madre e venerava il suo pianto accorato ai piedi della Croce. Il Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius, un testo scritto da un anonimo, fu solo una delle prime composizioni dedicate al Pianto della Madonna, che tanto spazio avrebbe trovato nelle Laudi popolari e nei Misteri del tempo. Nel XV secolo troviamo le prime celebrazioni liturgiche su Maria addolorata “ritta” ai piedi della Croce.
Nel XII secolo Jacopone da Todi compose lo Stabat Mater, un componimento poetico musicale liturgico che veniva recitato o cantato durante la celebrazione eucaristica prima della proclamazione del Vangelo. Si tratta di una struggente meditazione sul dolore di Maria ai piedi della Croce.
Nel 1233 sette nobili fiorentini della compagnia dei Laudesi, una confraternita di Firenze particolarmente devota alla Madonna, assistettero a un miracolo: videro l’immagine della Vergine raffigurata sulla parete di una strada cittadina prendere vita. La Madonna appariva afflitta da un grande dolore, e indossava i colori del lutto. I giovani interpretarono quella visione come un segno del dolore che la madre di Gesù provava a causa dell’odio che divideva le famiglie di Firenze. Così decisero di indossare a loro volta abiti a lutto, gettarono le armi, si ritirarono in penitenza e preghiera sul Monte Sanario e
istituirono una nuova confraternita: la compagnia di Maria Addolorata, o dei Serviti.
Molte altre confraternite vennero istituite successivamente, mentre la devozione a Maria Addolorata e ai Sette Dolori della Beata Vergine si diffondeva in tutti gli strati della popolazione. Questa incredibile diffusione è ancora ben visibile oggi, grazie alle innumerevoli feste popolari in onore della Madonna Addolorata che hanno luogo ovunque nel nostro paese. I Serviti e i francescani contribuirono in larga misura a questa diffusione.
In un primo tempo i riti in onore dell’Addolorata erano concentrati nella Settimana Santa, poi vennero istituite nuove date e celebrazioni, fino alla decisione di Pio X. Che la fissò al 15 di settembre, il giorno dopo della festa dell’Esaltazione della santa Croce, non più con il titolo di “Sette dolori” ma ‘Beata Vergine Maria addolorata’”.
Redazione da s. di inf.



