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Festa di Santa Rita: Celebrazioni a Cascia in onore della santa degli impossibili
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Si è celebrata ieri , 22 maggio, a Cascia la Solennità liturgica di Santa Rita, una delle sante più amate nel mondo, simbolo di perdono, pace e speranza. È chiamata la santa degli impossibili perché si ricorre alla sua intercessione nei casi che sembrano disperati. Una vita davvero straordinaria la sua: nata a Roccaporena nel 1381, figlia unica, Margherita Lotti coltivava fin da giovane il sogno di consacrarsi a Dio, ma fu destinata al matrimonio con un uomo violento. La pazienza e l’amore di Rita lo cambiò, ma alla fine la vita del marito fu spezzata da un omicidio. Morti anche i due figli di malattia, Rita, che convinse la famiglia del marito a non vendicarsi di chi aveva ucciso il figlio, decise di seguire il desiderio giovanile entrando nel monastero dell’Ordine di Sant’Agostino a Cascia. Morì nel 1447 (o forse nel 1457).
Tra i prodigi che ne caratterizzarono la vita, la compartecipazione diretta, da lei desiderata, alle sofferenze di Cristo. Mentre pregava davanti al Crocifisso, si staccò una spina dalla corona della passione del Signore, che si conficcò nella fronte della santa provocandole una ferita che non guarì mai.
Nella lettera scritta per il VI centenario della nascita di Rita- Giovanni Paolo II si chiede «Perché Rita è santa”? – Non tanto – si risponde – per la fama dei prodigi che la devozione popolare attribuisce all’efficacia della sua intercessione presso Dio onnipotente, quanto per la stupefacente “normalità” dell’esistenza quotidiana, da lei vissuta prima come sposa e madre, poi come vedova ed infine come monaca agostiniana». Un modello di vita – ha ricordato anche Papa Francesco – più che mai valido anche oggi».
La celebrazione della festa in onore di Rita, il 22 maggio, è un appuntamento spirituale e popolare che ogni anno richiama migliaia di pellegrini da tutto il mondo. A rendere ancora più speciale l’edizione di quest’anno c’è un ricordo particolarmente significativo: nel 2024 a presiedere il Pontificale fu il Cardinale Robert Prevost, oggi Papa Leone XIV, da sempre profondamente legato alla comunità del monastero di Cascia.
Come ha sottolineato Suor Maria Grazia Cossu, madre badessa del monastero: “Solo un anno fa l’allora cardinale Prevost era qui con noi per celebrare la festa di Santa Rita, come aveva fatto già in passato da Priore Generale e da Vescovo, sempre stato molto vicino alla nostra comunità. Per noi è una doppia festa: la Chiesa ha un nuovo successore alla Cattedra di Pietro, e questo Papa viene dalla nostra famiglia Agostiniana. Abbiamo un Papa in famiglia”.
Cresce dunque la speranza di poter accogliere il nuovo Pontefice a Cascia: “Sabato 24 maggio celebreremo il 125° anniversario della canonizzazione di Santa Rita da parte di Leone XIII – ha dichiarato Padre Giustino Casciano, rettore del Santuario dedicato alla Santa. Speriamo, con tutto il cuore, che Papa Leone XIV possa venire proprio in quell’occasione. Sarebbe un evento straordinario per tutta la comunità di Cascia, che attende con trepidazione la visita del primo pontefice agostiniano della storia”. Il nostro augurio è proprio quello di averlo qui, ma capiamo molto bene che ha tantissimi impegni, deve insediarsi bene. Non vogliamo accelerare i tempi di Papa Leone. Sappiamo che ama santa Rita. Vuole bene alle monache che lui ha sostenuto moltissimo, anche in tempi di crisi. Lui è attento alle cose piccole, alle piccole comunità, lui pianificherà nel tempo questa visita.
Come ogni anno le celebrazioni per la festa della santa di Cascia si accompagnano a un ricco calendario di iniziative. Tra cui, la processione, il prestigioso Riconoscimento Internazionale “Santa Rita”, che dal 1988 dà visibilità e voce a donne che, come la Santa, vivono nella quotidianità valori universali come la pace, il dialogo, la solidarietà, il perdono. Persone comuni ma capaci – spesso nel silenzio – di trasformare la sofferenza in forza, l’ingiustizia in impegno, la fede in speranza concreta per sé e per gli altri. Le figure che, quest’anno, con la loro testimonianza di vita incarnano i valori della Santa degli impossibili sono: Marina Mari, Suor Rita Giaretta, Yuliia Kurochka e Vittoria Scazzarriello. A condurre l’evento sarà il meteorologo e giornalista TV Colonnello Francesco Laurenzi. E, sul sagrato della basilica, c’è la supplica alla Santa e la benedizione delle rose.
Tradizionalmente, infatti, la figura di questa donna straordinaria, conosciuta come la santa delle rose, è legata a un particolare miracolo che la tradizione racconta avvenuto poco prima della sua morte. Rita era costretta a letto e si nutriva pochissimo. Ricevendo la visita di una parente le chiese una rosa proveniente dalla sua terra. La visitatrice obiettò che si era in pieno inverno ma Rita insistette. In effetti la parente, con grande stupore, trovò una bella rosa sbocciata tra la neve che colse portandola alla santa che a sua volta la consegnò alle consorelle.
Redazione da s. di inf.