La Divina Misericordia: “Celebrazione del perdono di Dio e del suo amore incondizionato per l’umanità”

Redazione1
di Redazione1 Maggio 2, 2025 00:00

La Divina Misericordia: “Celebrazione del perdono di Dio e del suo amore incondizionato per l’umanità”

La Giornata della Divina Misericordia, che si celebra la prima domenica dopo Pasqua, è stata chiesta da Gesù a Santa Faustina Kowalska. Questa giornata costituisce una festa liturgica della Chiesa cattolica che celebra la Divina Misericordia, cioe’ il perdono di Dio e il suo amore incondizionato verso l’umanità.

Gesù apparve alla suora polacca in diverse occasioni, comunicandole il suo desiderio di vedere istituita una festa in cui si celebra la sua misericordia. Questa festa, come appare anche dai documenti ufficiali, è un’importante manifestazione di devozione e di fede nella misericordia divina. Durante la sua celebrazione, la liturgia è particolarmente ricca di significati legati alla misericordia di Dio, con letture e preghiere che ricordano il sacrificio di Cristo e la sua promessa di perdono per tutti coloro che si avvicinano a lui con fede.

In sintesi, la Giornata della Divina Misericordia, richiesta da Gesù a Suor Faustina, è un momento cruciale nel calendario liturgico della Chiesa, in cui i fedeli possono celebrare e vivere il dono della misericordia divina agli uomini, secondo la volontà del Signore. Fu istituita da Giovanni Paolo II nel 1992 sulle visioni avute da suor Faustina Kowalska. Il Pontefice ne fissò la data una settimana dopo la Pasqua, la cosiddetta “Domenica in albis”.

Il card. Franciszek Macharski con la Lettera Pastorale per la Quaresima (1985) ha introdotto la festa nella diocesi di Cracovia e seguendo il suo esempio, negli anni successivi, lo hanno fatto i vescovi di altre diocesi in Polonia. Il culto della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua nel santuario di Cracovia – Lagiewniki era già presente nel 1944. La partecipazione alle funzioni era così numerosa che la Congregazione ha ottenuto l’indulgenza plenaria, concessa nel 1951 per sette anni dal card. Adam Sapieha. Dalle pagine del Diario sappiamo che suor Faustina Kowalska fu la prima a celebrare individualmente questa festa con il permesso del confessore.

Gesù, secondo le visioni avute da suor Faustina e annotate nel Diario, parlò per la prima volta del desiderio di istituire questa festa a suor Faustina a Płock nel 1931, quando le trasmetteva la sua volontà per quanto riguardava il quadro: “Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia”. Negli anni successivi Gesù è ritornato a fare questa richiesta addirittura in 14 apparizioni definendo con precisione il giorno della festa nel calendario liturgico della Chiesa, la causa e lo scopo della sua istituzione, il modo di prepararla e di celebrarla come pure le grazie ad essa legate.

La scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso teologico: indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia, cosa che ha notato anche suor Faustina: “Ora vedo che l’opera della Redenzione è collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore”. Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla novena che precede la festa e che inizia il Venerdì Santo. Gesù ha spiegato la ragione per cui ha chiesto l’istituzione della festa: “Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (…). Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre”.

La preparazione alla festa deve essere una novena, che consiste nella recita, cominciando dal Venerdì Santo, della coroncina alla Divina Misericordia. Questa novena è stata desiderata da Gesù ed Egli ha detto a proposito di essa che “elargirà grazie di ogni genere”.  “Sì, – ha detto Gesù – la prima domenica dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma deve esserci anche l’azione ed esigo il culto della Mia misericordia con la solenne celebrazione di questa festa e col culto all’immagine che è stata dipinta”.

Faustina Kowalska, nata in un villaggio polacco e battezzata col nome di Elena, è la terza dei 10 figli di Marianna e Stanislao Kowalski. Che sono contadini poveri, nella Polonia divisa tra gli imperi russo, tedesco e austriaco. Lei fa tre anni di scuola, poi va a servizio. Pensava di farsi suora già da piccola, ma realizza il progetto solo nell’agosto 1925: a Varsavia – ora capitale della Polonia indipendente – entra nella comunità della Vergine della Misericordia, prendendo i nomi di Maria Faustina. Fa la cuoca, la giardiniera, la portinaia, passando poi per varie case della Congregazione (tra cui, quelle di Varsavia, Vilnius e Cracovia).

Ma al tempo stesso è destinataria di visioni e rivelazioni che i suoi confessori le suggeriscono di annotare in un diario (poi tradotto e pubblicato in molte lingue). Tuttavia non crede che questi fatti straordinari siano un marchio di santità. Lei scrive che alla perfezione si arriva attraverso l’unione intima dell’anima con Dio, non per mezzo di “grazie, rivelazioni, estasi”. Queste sono piuttosto veicoli dell’invito divino a lei, perché richiami l’attenzione su ciò che è stato già detto, ossia sui testi della Scrittura che parlano della misericordia divina e poi perché stimoli fra i credenti la fiducia nel Signore (espressa con la formula: “Gesù, confido in te”) e la volontà di farsi personalmente misericordiosi.

Muore a 33 anni in Cracovia. Beatificata nel 1993, è proclamata santa nel 2000 da Giovanni Paolo II. Le reliquie si trovano a Cracovia-Lagiewniki, nel santuario della Divina Misericordia. La sua festa ricorre il 5 ottobre.

 

 

 

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