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Pellegrinaggio delle Famiglie. Contaldo (Rns): “Dio ha scelto la famiglia per salvarci”
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Il 17° Pellegrinaggio nazionale delle Famiglie per la Famiglia, si svolgerà domani, 14 settembre, in contemporanea tra Pompei e Loreto. Un evento ormai consolidato che rappresenta un gesto corale di fede e di festa che, da diciassette edizioni, raduna generazioni di figli, genitori e nonni. Un appuntamento importante per la famiglia e per la vita del Movimento, promosso annualmente fin dal 2007 dal Rinnovamento nello Spirito Santo, quest’anno in sinergica comunione con le Prelature pontificie dei due Santuari, l’Ufficio nazionale per la Pastorale familiare della CEI e il Forum nazionale delle Associazioni Familiari, con il patrocinio dei Comuni di Scafati (area da cui prenderà il via il cammino in Campania, ndr). Alla vigilia di questo importante evento il Sir ha intervistato Giuseppe Contaldo, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo.
Presidente, Pompei e Loreto, due luoghi simbolo della fede e della devozione mariana per celebrare un appuntamento importante per ribadire l’importanza della famiglia sia nel Movimento che nella Chiesa. È un gesto, questo, che vede protagoniste le famiglie, le quali unite in preghiera si mettono in cammino sulla scia delle parole di Papa Francesco, ma è anche il segno di una grande fede e della certezza della potenza della preghiera che, di fronte alle grandi sfide del mondo, rappresenta l’unica arma che sconfigge ogni odio e che, al contempo, assume una particolare importanza, specialmente in questa epoca così travagliata.
Nel peregrinare, infatti, le nostre famiglie, che non si lasciano scoraggiare dal male e sono animate da un amore che si fa solidarietà, condivisione, sostegno reciproco e in cui, ogni giorno, si intessano relazioni d’amore concrete, rappresentano oggi il “volto” di un’Italia che, nel potere dello Spirito Santo, continua a credere e a sperare. Verrà mostrata la bellezza di vivere in famiglia la preghiera quotidiana, l’ascolto della Parola di Dio e la comunione eucaristica.
Come sempre, il cammino si concluderà poi con due speciali Atti di affidamento: delle famiglie e dei bambini e ragazzi alla vigilia dell’Anno scolastico 2024-25. Culmine di questa straordinaria esperienza sarà, infine, la Celebrazione eucaristica che chiuderà il Pellegrinaggio. Il tragitto che sarà animato dal Rosario della Famiglia (una selezione dei 20 Misteri canonici), sul tema: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela…” (cf. Gv 2,5b). In un tempo in cui la crisi spirituale e le umane fragilità sembrano minare le fondamenta delle nostre “piccole Chiese domestiche”, quale significato assume oggi la Parola evangelica che ci riporta al miracolo di Gesù compiuto a Cana di Galilea?
La famiglia viene posta al centro di questa iniziativa che si svolgerà in due luoghi di antica e profonda devozione mariana: Pompei (da ben 17 anni) e Loreto (da tre anni). Possiamo raccogliere dal brano evangelico scelto per la diciassettesima edizione alcuni elementi di riflessione sulle dinamiche dell’amore, di qualsiasi amore degno di questo nome. Il primo, la sua sovrabbondanza (non si fanno calcoli!); il secondo, la sua umiltà (si dà fiducia incondizionata all’amato, come Maria ebbe fiducia in Gesù).
In questo evento di rivelazione, un ruolo decisivo lo svolge proprio la madre di Gesù, chiamata da Giovanni “donna”, esattamente come accadde sotto la croce: è lei che si accorge che manca il vino, è lei che interpella il figlio, è lei che di fronte alla sua misteriosa risposta non si arrende, ma esprime una totale fiducia. Poi, le parole dette ai servi: “Qualunque cosa vi dirà, fatela”. Ecco la grandezza di Maria, che come madre di Gesù intercede presso di Lui e, al contempo, richiama tutti noi ad una totale fiducia in Cristo, come a voler dire ancora adesso:
“Fidati di Cristo! Fidati di chi ti porta Gesù! Qualunque cosa ti dirà, anche se devi andare controcorrente, anche se non capisci tutto, fidati di Lui!”. Maria dunque ci riporta a Cristo: non è lei la sorgente della grazia, non è lei che compie il segno, ma lei intercede, lei indirizza a Gesù, oggi come ieri, a Cana, come nella nostra vita. Proprio le parole della madre esprimono la condizione perché il miracolo del cambiamento continui ad accadere in noi. E’ solo questa fiducia, è solo questo credito totale dato a Cristo, alla sua Parola, alla sua presenza ora vivente nella Chiesa, che avviene il miracolo.
Abbiamo la percezione di quanto sia fragile e instabile la felicità di coppia finché è basata solo sul “vino di casa”, perciò dobbiamo essere disposti a consegnare al Signore le nostre piccole Chiese domestiche, le nostre famiglie, affinché nell’amore familiare (ossia la casa, la festa, l’acqua per le giare…) Lui possa manifestare la sua gloria e suscitare il miracolo di trasformare ogni relazione umana.
Redazione da Ag. di inf.