Rapporto sul clima. Fiorani (fisico): “Per la gravità della situazione bisogna agire subito”

Redazione1
di Redazione1 Agosto 11, 2021 23:50

Rapporto sul clima. Fiorani (fisico): “Per la gravità della situazione bisogna agire subito”

La grave crisi globale, causata dal cambiamento climatico, è diventata la calamità più evidente del nostro tempo. Gli eventi meteorologici estremi – siccità, forti piogge, incendi, ondate di caldo, tempeste tropicali – conseguenti al rapido riscaldamento globale, stanno diventando più imprevedibili, intensi e frequenti; aumentano il rischio, improvviso o nel lungo periodo, di ulteriori disastri come inondazioni, smottamenti, erosione, incendi e desertificazione.

“Le ultime inondazioni in Germania, gli incendi in Turchia, Grecia e Italia sono la dimostrazione che la situazione è grave. Occorre agire subito. Purtroppo – dice in un’intervista rilasciata a M. Chiara Biagioni del Sir, Luca Fiorani, fisico e divulgatore scientifico – il quadro è abbastanza chiaro. I nostri modelli previsionali sono sempre più precisi: se andiamo avanti così, alla fine del secolo, la temperatura potrà aumentare fino a circa 5 gradi centigradi. È uno scenario devastante, di continue ondate di calore che favoriranno siccità e incendi in alcuni parti del globo ed eventi meteorologici estremi sempre più forti e distruttivi in altre”. Gli scienziati guardano alla Cop26 con molte attese: “È un momento decisivo. Abbiamo un accordo importante che è l’accordo di Parigi. Ora bisogna passare all’azione”.

“Le inondazioni in Germania, gli incendi in Turchia, Grecia e Italia sono la dimostrazione che la situazione è grave. Occorre agire subito. Come dice il rapporto dell’Ipcc, questo è il decennio in cui dobbiamo mettere in campo tutte le azioni per ridurre le emissioni di gas serra in particolare l’anidride carbonica”. Gli scienziati parlano chiaro, ormai non ci girano più attorno. Anche Luca Fiorani, fisico e divulgatore scientifico soprattutto sui temi ambientali, docente di sviluppo sostenibile all’Istituto Universitario Sophia, va dritto al punto, a sostegno dell’allarme lanciato ieri dal rapporto del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Intergovernmental Panel on Climate Change, Ipcc). “Purtroppo – dice – il quadro è abbastanza chiaro. I nostri modelli previsionali sono sempre più precisi: se andiamo avanti così, alla fine del secolo, la temperatura potrà aumentare fino a circa 5 gradi centigradi.

È uno scenario devastante, di continue ondate di calore che favoriranno siccità e incendi in alcuni parti del globo ed eventi metereologici estremi sempre più forti e distruttivi in altri”. L’allarme degli scienziati giunge in prossimità della Cop26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021 (la 26ª Conferenza Onu sul tema) che si terrà nella città di Glasgow, in Scozia, dal 31 ottobre al 12 novembre prossimi.

Riguardo alla previsione circa l’apporto dei politici a sostegno della comunità scientifica, Fiorani afferma che la Cop26 è un momento decisivo. Abbiamo un accordo importante che è l’accordo di Parigi. Ora bisogna passare all’azione. Vorrei però dare una parola di speranza: il presidente Usa Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping sembrano decisi a farsi leader di un movimento di Nazioni che si

impegnano seriamente e anche l’Unione europea sembra seriamente impegnata in questa direzione.

Alla Cop26 è atteso Papa Francesco che con la sua Laudato Si’ propone una ecologia integrale. Dal punto di vista “scientifico” c’è da aspettarsi che questi movimenti di pensiero a favore dell’ambiente   siano proficui. Papa Francesco molto probabilmente ha avuto un ruolo molto importante nello spingere le Nazioni ad adottare l’Accordo di Parigi. Sicuramente la sua parola è attesa come sono attese tutte le spinte di tutte le persone, credenti e non credenti, che chiedono una transizione ecologica. Mi vengono in mente l’impegno decennale su questo fronte del Patriarca ecumenico Bartolomeo I, ma anche le azioni di Greta Thunberg. Sono tutte figure che stanno smuovendo le coscienze. In particolare, Greta è riuscita ad attirare l’attenzione del mondo sul pianeta e a fare in poco tempo ciò che per decenni studiosi ed esperti non sono riusciti ad ottenere.

In riferimento al negazionismo per cui ci sono persone che ritengono il problema clima inesistente, penso che alla base ci sia

una sfiducia nelle istituzioni. Ma i dati ufficiali sono incontrovertibili. Ormai non abbiamo nessun dubbio sul fatto che è l’essere umano a provocare questi ultimi cambiamenti climatici. A favorire da un punto di vista politico ed economico una transizione ecologica ci sono vari fattori. Sicuramente la spinta dal basso dei grandi movimenti di opinioni favorite dalle azioni di figure importanti come Papa Francesco e tutta quella galassia di persone e movimenti che spingono verso questa transizione.

Lei è autore di un libro (edito da Cittànuova) “Happy planet: guida ai grandi temi dell’ambiente”. Cosa le fa credere che anziché autodistruggersi, il pianeta terra possa dirigersi verso una destinazione “happy”? Segnali positivi ce ne sono molti. Sembra che la gran parte dei Paesi leader siano prendendo decisioni serie convergendo nel taglio delle emissioni del 50% entro il 2030 e all’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050. Questo ci dovrebbe portare al fatto che la temperatura del pianeta non aumenterebbe più di 1,5/ 2 gradi.

 

 

 

Redazione da Ag. di inf.

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